Riceviamo e pubblichiamo la denuncia direttamente dall’AIA di Bra, scritta dal papà di un arbitro: un brutto episodio al termine di una partita di Seconda Categoria, Dea Narzole-San Chiaffredo.
Notizia che non è nemmeno più notizia. Un giovane arbitro (19 anni) espelle un giocatore della squadra del S.Chiaffredo. Siamo in seconda categoria, a Clavesana, domenica pomeriggio. Finisce la partita e se lo ritrova nello spogliatoio, prende una testata, ne avrà per qualche giorno, una brutta contusione. Naturalmente gli strenui difensori del calcio, troveranno le parole giuste per spiegare che tutto sommato è meglio un po’ di violenza negli stadi che una guerra fuori, che il calcio è sport povero, ideale per i poveri, bastano una palla e due porte, che la tranche agonistica gioca brutti scherzi, che sono tutti leali e sportivi, dai dirigenti ai giocatori ai supporters, tutte persone meravigliose, solo un po’ facili a scaldarsi quando hanno di fronte un “avversario”, oppure un arbitro, notoriamente portato a fare cazzate e a favorire sempre gli altri. Di queste argomentazioni, francamente, sono un po’ stufo. Il calcio affonda e non è giustificando sempre tutto e tutti che lo si salverà. Forse si raddrizzerà un poco, restando uno spettacolo molto bello, se le persone coinvolte si renderanno conto di essere ipocrite e antisportive, se impareranno che un tifoso o un giocatore di un altra squadra, non è un nemico da annientare, non è la frustrazione da placare, la cattiveria da buttar fuori, la miseria da dimenticare. Ad Alex, tanti auguri. Non mollare. Guarisci, dimentica, va oltre. Non sono i cretini che devono fermare la tua passione.
Papà Bertaina