Si è fatta la storia e pure divertendo. Di fronte alle telecamere di Raisport 2, Bra e Pro Settimo & Eureka danno vita ad un anticipo di ventinovesima giornata di Serie D combattuto e ricco di colpi di scena, con un pirotecnico 3-3 finale che è vetrina ideale per l’intero movimento dilettantistico. Contenti i braidesi, imbattuti in 10 contro 11, contenti gli ospiti, temporaneamente in vetta al girone A.
Grinta e calo
Le scelte di Gardano, in parte dettate dalle pesanti assenze di Pirrotta e Provenzano per un centrocampo “mutilato”, riescono a sorprendere ancora una volta: fuori Banegas, che sembrava essere l’unico certo di un posto in attacco, e Mazza, dentro De Peralta davanti, più utile con i suoi tagli, e Lombardo, meno “pendolino” sulla fascia ma di certo più adatto per un ruolo di copertura. Prima di tutto difendere per poi colpire in ripartenza, insomma. Questo sembra essere il motto scelto dal tecnico ex Acireale a inizio gara, subito messo in pratica dai suoi: al 5’ Pinelli ruba palla ad un disattento Cacciatore, avanza e serve De Peralta al limite, che, con grande lucidità, batte Gaudio Pucci con un preciso piatto destro. Il Bra sembra essere quello di un girone fa, tutto corsa e pressing alto, ma cade subito nel recente vizio della disattenzione difensiva: è l’8’ quando Dalla Costa fa ciò che vuole sull’out di destra e tocca all’indietro un pallone che, smorzato dallo stinco di Chiazzolino, arriva sui piedi dell’ex Didu (al Bra ad inizio millennio), bravo a stoppare e a battere Carli, non impeccabile in tuffo, con un bel diagonale sinistro. Da lì, i giallorossi non sono più quelli delle battute iniziali.
La chiave: il centrocampo
All’andata, vinse il Bra ma vinse soprattutto il suo centrocampo, nettamente superiore sul piano atletico e tecnico rispetto a quello torinese, che faticò a districarsi tra le maglie giallorosse. Oggi, come a dimostrazione che le caratteristiche decisive sono sempre quelle, i rapporti sembrano essersi invertiti: il rombo composto da Silva Perdomo,Mazzafera,Chiazzolino e Nicolini, con quest’ultimo nell’insolita posizione di trequartista per pressare Didu, viene spesso eluso dall’ottima vena dell’ex capitano del Cuneo e di Piotto, bravissimi a fare da collante tra difesa e attacco. I giallorossi non riescono più a rendersi pericolosi, costretti spesso al lancio lungo, e, a cavallo tra prima e seconda frazione, finiscono per collassare, colpiti dalle immortali qualità di Parisi. Il bomber del Settimo, prima, insacca con un bel piatto destro dal limite, poi, in apertura di ripresa, sovrasta di testa Affinito e spinge in rete un gran cross di Cacciatore, restato in attacco dopo un’azione da corner. Sedici centri fin qui per il classe ’78, quattro nelle ultime tre partite, a dimostrazione che l’incisività e la classe non hanno età.
Uomo in meno, cuore in più
Mai credere al tappeto un pugile, prima del gong finale. Quando i conti sembrano chiusi sul 3-1, il Bra, appunto il pugile tramortito dal rivale, resta pure in 10 a causa del rosso comminato a Mazzafera, confusionario quest’oggi, a causa di uno “sciocco” intervento da ultimo uomo, ma poco prima trova la rete della speranza con il neo entrato Banegas (appurato il suo essere indispensabile), che sorprende Gaudio Pucci con un non irresistibile sinistro dai 25 metri. Il finale è una corrida, con i giallorossi che, spinti dai 600 di un “Bravi” tutto esaurito, ci credono, attaccano con tre attaccanti di ruolo (De Peralta, Pinelli e Varvelli) e due esterni alti (Banegas e Osella), trovando proprio al 90’ il gol del tripudio. Merito di chi non t’aspetti. Quel Benci che ancora non era esploso definitivamente e che invece gioca una partita di grande sostanza prima di conquistare l’ultimo pallone sulla trequarti e di servire al centro con un traversone perfetto, il solito De Peralta, bravissimo ad eludere la marcatura di Grancitelli e a spingere in rete con il destro il 3-3. Un gol, il suo tredicesimo in campionato, che fa esplodere l’entusiasmo di tutto il popolo giallorosso, a tal punto che il dirigente Pietro Sartori, presente in panchina, viene colpito da malore restando a terra per cinque minuti e lasciando con il fiato sospeso tutto il pubblico, prima di rialzarsi facendo rientrare l’allarme. C’è solo spazio per i sorrisi e per gli applausi, al termine di un grande testa a testa.
Bra-Pro Settimo & Eureka 3-3
Reti: 5’pt e 45’st De Peralta (B), 8’pt Didu (P), 41’pt e 2’st Parisi (P), 19’st Banegas (B)
Bra (4-3-1-2): Carli 5.5, Lombardo 6, Affinito 6, Benci 7, Silva Perdomo 5.5, Strumbo 6, Mazzafera 5.5, Chiazzolino (cap.) 6, Pinelli 6.5, De Peralta 7.5, Nicolini 5.5. Allenatore: Massimo Gardano 6.5. A disposizione: Bonvissuto, Silvestri, Mazza, Bottasso, Osella, Firriolo, Gili, Banegas, Varvelli.
Sostituzioni: 1’st Banegas per Nicolini, 28’st Osella per Silva Perdomo, 42’st Varvelli per Affinito
Pro Settimo & Eureka (4-3-3): Gaudio Pucci (cap.) 5.5, Di Savino 6, Vasario 6.5, Piotto 6.5, Cacciatore 5.5, Grancitelli 5.5, Esposito 6.5, Didu 7, Dalla Costa 6, Parisi 7.5, Vingiano 6. Allenatore: Sandro Siciliano 6.5. A disposizione: Maja, Perrone, Freda, Spoto, Carluccio, Celano, Di Dio, Gallace, Marangone.
Sostituzioni: 1’st Marangone per Dalla Costa; 26’st Gallace per Esposito, 31’st Perrone per Vingiano
Arbitro: Michele Di Cairano di Ariano Irpino
Ammoniti: Cacciatore (P), Lombardo (B), Vingiano (P), Pinelli (B), Grancitelli (P), Gallace (P) Piotto (P)
Espulso: Mazzafera al 35’st per fallo da ultimo uomo