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Borghi alpini, lettera dell’Uncem ai vertici degli ordini professionali | Necessaria un’azione congiunta per il rifinanziamento della misura 3.22 del Piano, volta alla “rivitalizzazione di villaggi”

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Comuni e Unioni montane insieme agli Ordini professionali del Piemonte, per chiedere il rifinanziamento della misura del Psr che prevede la “rivitalizzazione dei villaggi”, cioè il recupero dei Borghi alpini.

 

Proprio come era avvenuto nel 2009, quando la Regione mise a bando 40 milioni di euro di fondi europei del Piano di sviluppo rurale: 35 le borgate completamente recuperate, con investimenti pubblici e privati, sottratte all’abbandono, che sono tornate a vivere, in tutto il Piemonte. Decine le imprese edili e i professionisti che hanno lavorato nei borghi, ai progetti e sugli immobili.

 

Eppure, nelle prime stesure del Psr 2014-2020 quelle risorse avrebbero preso altre strade, altri indirizzi. “Il Psr è tornato nei giorni scorsi da Bruxelles con 800 e più osservazioni, richieste di correzione. C’è dunque il margine per inserire 40 milioni di euro finalizzati al recupero delle borgate, la più grande operazione mai fatta per ridare vita a porzioni abbandonate di montagna”, evidenzia il presidente Uncem Piemonte Lido Riba. “Serve una strategia per la montagna e questa azione ne fa parte. Si tratta di un impegno politico istituzionale da parte di chi crede nel territorio”.

 

Nei giorni scorsi la Delegazione piemontese ha scritto ai vertici di architetti, ingegneri, geometri, geologi, agronomi forestali. “Le ricadute di una nuova 3.22 del Psr – scrive Uncem – finalizzata alla rivitalizzazione del patrimonio edilizio e adeguatamente finanziata, sarebbero enormi: per un euro investito da parte dell’ente e dei privati, sono almeno cinque quelli ottenuti dalle ricadute. Senza contare poi la nascita di nuove imprese in loco, la crescita di flussi turistici: già oggi sono in continuo aumento gli arrivi e le presenze in alcuni dei borghi recuperati, come le frazioni di Pietraporzio, Ostana, Soprana, Castelmagno, Monastero di Lanzo, Druogno”.

 

Con il sistema di enti locali che Uncem rappresenta – si legge nella lettera – chiediamo ai Presidenti degli Ordini e dei Collegi professionali delle diverse Province del Piemonte di unirsi a noi nella richiesta alla Regione di rifinanziare la misura 3.22 del Psr per la “rivitalizzazione di villaggi” consentendo interventi strutturali da parte degli enti pubblici e dei privati proprietari di immobili nei borghi alpini e appenninici individuati. Le occasioni per manifestare questa necessità saranno molteplici: intanto negli incontri del partenariato del Por Feasr che verranno riconvocati, nonché in appositi tavoli tematici.

 

Il forte interesse per il recupero e la rivitalizzazione dei borghi alpini è confermato anche da possibili investitori privati e imprese che hanno visitato nei giorni scorsi alcune borgate completamente in vendita. Come Gilli, in Val Chisone, sulla quale Uncem, dopo l’annuncio su Ebay a febbraio, sta conducendo un’operazione importante d’intesa con lo Studio tecnico Piavento e il l’appoggio del Comune di Perosa Argentina.

 

“Il programma Borghi alpini – spiega Andrea Garavello, primo cittadino del Comune della Val Chisone – è certamente in grado di valorizzare la bellezza degli antichi borghi delle nostre valli, utilizzando canali come EBay che garantiscono visibilità e promozione del territorio a livello internazionale. L’abbandono di molte di queste microrealtà, un tempo cuore pulsante della vita montanara, ha lasciato un patrimonio che con l’auspicabile utilizzo di fondi europei e di investimenti privati può ridare vita e lavoro alla montagna. Quelle che per noi sono normali borgate avite, per altri possono essere uno spazio nuovo, panoramico e suggestivo sul quale intervenire con progetti di riqualificazione conservativa per preservarle dal totale abbandono”.

 

A Gilli e nei borghi di Ostana, Uncem ha accompagnato negli ultimi giorni diversi giornalisti di altri Paesi europei. Dopo gli articoli del Telegraph, del New York Times, del Frankfurter Allgemeine Zeitung, hanno visitato i borghi recuperati e ancora da rivitalizzare i corrispondenti italiani a Roma della radio di Stato tedesca Ard, del principale quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung e l’inviato della tv francese France 3 Alpes (vedi foto). Segnali di attenzione per la montagna piemontese e per quei luoghi carichi di grande fascino, dove la rinascita è già possibile.

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