Proseguono i controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cuneo, in stretta collaborazione con i colleghi dell’Arma territoriale, volti a contrastare il fenomeno del “lavoro nero” ed altre forme di sfruttamento dei lavoratori.
Questa volta l’attenzione dei militari si è soffermata su numerose attività commerciali gestite da cinesi presenti sia a Cuneo che a Borgo San Dalmazzo ed in 7 di queste sono state riscontrate varie violazioni penali ed amministrative. Più nel dettaglio:
- In un CENTRO MASSAGGI a Cuneo i Carabinieri del NIL accertavano che tra le dipendenti vi era anche una cittadina cinese totalmente priva del contratto di lavoro (“in nero”). Il successivo esame della documentazione aziendale consentiva di appurare che la titolare (una cinese di 38enne) non aveva versato all’INPS i contributi trattenuti dalla busta paga dei lavoratori occupati nel 2014.
- In un RISTORANTE a Borgo San Dalmazzo, gestito da cinesi, il controllo effettuato dai militari del NIL di Cuneo insieme ai colleghi della locale Compagnia, ha fatto emergere diverse irregolarità alla normativa sul lavoro. In particolare risultava che, su 10 dei dipendenti trovati al lavoro 2 erano occupati senza alcuna regolarizzazione (“in nero”). Per questo, da subito, veniva adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, previsto dall’art. 14 D. LGS. N. 81/2008 ed il locale restava chiuso. Il provvedimento sospensivo sortiva però il suo effetto a beneficio dei lavoratori in nero che venivano poi entrambi regolarizzati, previo pagamento da parte dei titolari di una sanzione aggiuntiva da 2mila €. Ora, proprio grazie a quel controllo, i lavoratori cinesi hanno un contratto in quel ristorante a tempo indeterminato. Il successivo esame della documentazione aziendale faceva emergere l’omesso versamento dei contributi INPS da gennaio a luglio 2014.
- Presso un NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO gestito da cinesi, sito in una galleria commerciale di Cuneo, emergeva che l’unica commessa presente era regolarmente assunta ma, l’impianto di videosorveglianza che il titolare del punto vendita aveva installato per fini di sicurezza, era privo della prescritta autorizzazione, necessaria dal momento che erano presenti lavoratori dipendenti, come previsto dall’art. 4 della Legge 300/70 (statuto dei lavoratori). Per tale violazione, che ha valenza penale, è stata informata la Procura della Repubblica di Cuneo. Alla ditta è stato imposto di inibire l’uso dell’impianto di videosorveglianza fino all’ottenimento dell’autorizzazione.
I militari del NIL, a conclusione degli accertamenti sopra menzionati a carico delle attività cinesi, hanno contestato sanzioni amministrative nei confronti dei responsabili per un totale di 13mila euro nonché quote conto dipendente trattenute in busta paga e non versate all’INPS pari a 7mila euro. Si è provveduto ad informare l’Autorità Giudiziaria per le violazioni penali. Ai lavoratori, che al momento del controllo risultavano irregolari, grazie alle ispezioni, è stato riconosciuto un contratto di lavoro subordinato previsto dai contratti nazionali di lavoro.
Sono ancora in corso accertamenti sul conto di altri due CENTRI MASSAGGI, una SALA GIOCHI ed un BAR ispezionati a Cuneo dai Carabinieri del NIL insieme ai colleghi del Reparto Operativo ed agli Ispettori del Lavoro, presso tutte queste attività è emersa la presenza di altri lavoratori in nero, varie omissione contributive INPS e videosorveglianza non autorizzata.