Ai domiciliari continuava la “bella vita” pagando con banconote false | Nelle uscite consentite per recarsi dal medico continuava a fare acquisti

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Non è bastato il braccialetto elettronico a fermare l’indole criminale di un distinto 49enne di Mango arrestato dai Carabinieri della Stazione di Neive.

 

Da cinque mesi l’uomo era stato ammesso al regime di detenzione domiciliare. Dopo un anno di reclusione scontato a “Le Vallette” per i reati di “Associazione per Delinquere”, “Riciclaggio”e “Bancarotta fraudolenta”, gli era stato concesso di continuare a scontare la pena nella sua villa in Langa con l’applicazione, per il controllo a distanza, del braccialetto elettronico, dispositivo spesso al centro di dibattiti per gli elevati costi di gestione e la sua affidabilità alquanto discutibile.

 

L’uomo era anche autorizzato ad allontanarsi dall’abitazione, in giorni e orari prestabiliti, per sottoporsi a cure mediche. Durante le sue uscite “salvavita”, come hanno accertato i Carabinieri, l’uomo era solito fare acquisti pagando con banconote false che gli permettevano che continuare a mantenere il suo stile di vita molto agiato. Durante la detenzione in casa inoltre, si è reso responsabile di una truffa via internet, acquistando un robot tosaerba e pagandolo con assegno falso.

 

La ripetute segnalazioni dei militari di Neive alla Procura della Repubblica di Torino hanno permesso di  fornire un quadro dettagliato sulla situazione ed in particolare sulla sua particolare inclinazione a delinquere, tanto da fargli ottenere un aggravamento della pena e il suo ritorno nelle carceri torinesi.

 

L’unico reato che non è stato possibile contestare al pregiudicato è quello di evasione. I ripetuti malfunzionamenti del braccialetto elettronico che l’uomo indossava, dovuti anche alla vastità del terreno circostante l’abitazione su cui era autorizzato a muoversi, hanno infatti reso impossibile stabilire con certezza se lo stesso si fosse effettivamente allontanato.