Nel corso di controlli stradali eseguiti recentemente i Finanzieri della Compagnia di Cuneo – Nucleo Mobile hanno, tra gli altri, fermato un’autocisterna, condotta dal titolare di un’impresa di rivendita idrocarburi, al fine di controllare se al suo interno fossero presenti prodotti petroliferi e in quale quantità.
Contrariamente a quanto dichiarato dal conducente i militari, riscontravano a presenza di 300 litri di gasolio “verde”, da impiegarsi in usi agricoli. Vista la palese anomalia rispetto a quanto asserito, veniva chiesta l’esibizione del D.A.S. (documento amministrativo semplificato) che deve sempre accompagnare i prodotti petroliferi soggetti ad accisa, attestandone quantità, destinatario e mittente.
Il conducente dell’autocisterna riferiva di non avere alcun documento al seguito e che si stava dirigendo in una autofficina per un problema meccanico del mezzo. Trattandosi di un operatore del settore i finanzieri non hanno ritenuto adeguate le giustificazioni addotte e poiché la legge non ammette la circolazione di prodotti petroliferi senza documento accompagnatorio, previsto anche al fine di garantire il pagamento delle accise, che costituiscono un’importante fonte di gettito per lo Stato, hanno proceduto alla sua segnalazione alla Procura della Repubblica di Cuneo.
Il titolare dell’impresa ha subito il sequestro dell’automezzo e del prodotto petrolifero, per la successiva confisca, e rischia pene piuttosto severe. La legge prevede infatti la pena edittale della reclusione da 6 mesi a 3 anni ed una multa che va da 2 a 10 volte l’imposta evasa, non inferiore, in ogni caso, a € 7.746.