“Oggi sono 420 i profughi arrivati in provincia di Cuneo, distribuiti in una ventina di Comuni più o meno grandi, ma sono attesi numerosi altri arrivi nelle prossime settimane e il territorio potrebbe non essere in grado di accogliere tutte queste persone. Ho chiesto pertanto un confronto con voi per suggerimenti e consigli utili”.
Così, il prefetto di Cuneo Giovanni Russo che qualche giorno fa in provincia, su invito del presidente Federico Borgna, ha incontrato i consiglieri provinciali e gli amministratori delle maggiori città della Granda.
Il prefetto ha descritto la situazione in atto, a partire dalla previsione di ulteriori numerosi sbarchi sulle nostre coste e dalle difficoltà di ospitare, anche solo momentaneamente, tante persone. Ha, peraltro, ricordato che sono già molte le strutture e le associazioni contattate, anche se continuano le verifiche di disponibilità di ambiti per l’accoglienza, in caso di arrivi molto consistenti. Fondamentale è, però, la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle comunità locali, del mondo del volontariato, delle associazioni di categoria e dei cittadini che, insieme, possono dare una risposta di solidarietà a questa emergenza umanitaria.
“I profughi in arrivo sono persone senza alcun problema con la giustizia, libere, spesso istruite, in fuga da Paesi in guerra – ha detto Russo – e che sono state costrette a lasciare spesso attività avviate, famiglie e case con la speranza di potervi tornare presto. Finora non hanno dato alcun problema di adattamento nè di ordine pubblico e, per il periodo del loro soggiorno in Italia, potrebbero essere impiegate in lavori socialmente utili a favore delle comunità locali. Con alcuni Comuni della Granda abbiamo già stipulato delle convenzioni in tal senso, mi auguro di trovare disponibilità da tutti per poter distribuire queste persone sul territorio nel modo più equo possibile”.
L’Italia si è impegnata con una legge ad accogliere tali profughi che però arrivano in provincia di Cuneo, su indicazioni del Ministero, con preavvisi di poche ore, di giorno e di notte, anche nei festivi. É pertanto necessaria la collaborazione dei Comuni, tramite associazioni, enti e cooperative locali. All’incontro erano stati invitati amministratori comunali di Cuneo, Alba, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano, oltre ai consiglieri provinciali che sono anche sindaci. Alcune città stanno già accogliendo gruppi di profughi, altre sono disponibili a farlo, altre ancora non si sono ancora espresse. Necessità condivisa è però quella di poter offrire un’accoglienza non assistenziale, coinvolgendo i profughi in attività anche lavorative gratuite a favore della comunità locale, così da superare eventuali diffidenze e difficoltà di inserimento.