Come consuetudine il 30 aprile i Soci di Piemonte Latte si sono riuniti in Assemblea a Savigliano. Un’assemblea condita da dati confortanti.
Piemonte Latte ha fatto registrare numeri crescenti in termini di fatturato giunto nel 2014 a 38,5 milioni di euro (in crescita del 20% sul 2013) ed in termini di volume di latte commercializzato pari a 90.000.000 di litri.
L’acconto medio lordo, con qualità ha fruttato un valore superiore ai 41 cent/lt con picchi nel corso dell’anno, in alcuni casi, superiori ai 45 cent/lt.
Altro aspetto che i Soci hanno dimostrato di apprezzare molto sono stati i termini di erogazione dell’acconto, normalmente liquidato a 20 giorni fine mese.
“Piemonte Latte, con i suoi 210 Soci, rappresenta circa il 10% di tutto il latte prodotto in Piemonte – precisa il Presidente Roberto Morello (in foto) – ha una raccolta distribuita su 5 provincie della nostra regione, in ordine di importanza Cuneo, Torino, Vercelli, Alessandria ed Asti. Il nostro latte, in base a una precisa scelta commerciale, assunta ormai da anni dal C.d.A., viene distribuito ad oltre 30 clienti così da differenziare l’offerta. Vi sono alcune aziende di prima grandezza (citiamo una fra tutte l’Inalpi di Moretta) ed altre – clienti fedeli da anni – situate su tutto il territorio regionale specializzate nella produzione di prodotti Dop e tipici, una parte del latte viene anche commercializzato fuori regione.
Organizzativamente Piemonte Latte, ha nella media dell’anno, 16 giri di raccolta latte (affidati a 6 ditte appaltatrici) che compiono 40.000 carichi/anno presso le aziende socie. Annualmente le cisterne percorrono oltre 800.000 km e solo il 30% del latte viene centralizzato nei silos aziendali (che hanno comunque una capacità di stoccaggio di 300.000 lt), mentre la restante parte va direttamente a destino. Sempre annualmente vengono svolte oltre 10.000 campionature per determinazioni qualitative (corrispondenti a 50.000 analisi) ed autocontrollo”.
Venendo ai dati di bilancio nel corso dell’assemblea è stato anche deliberato all’unanimità un piccolo conguaglio sui conferimenti 2014, per un importo pari a 160.000 €, frutto di tante economie e di una oculata gestione.
Ma la grande incognita oggetto di interventi e riflessioni è stata il “Dopo Quote Latte” e di conseguenza il mercato, che attualmente desta preoccupazioni.
“Le scelte per il futuro sono praticamente obbligate – conclude il Presidente – vale a dire puntare sulla qualificazione del latte prodotto dai Soci sulla scorta, ad esempio, del protocollo di filiera Inalpi/Ferrero, sulla certificazione delle stalle dei Soci (oltre cento sono certificate per fornire latte ad aziende che producono i Dop Piemontesi Bra, Raschera e Toma Piemontese) sulla qualità a tutto tondo e sul servizio ai clienti. Particolare attenzione è stata e sarà riservata alla necessità di aumentare la massa critica, tramite opportune politiche di aggregazione (in parte operativamente già realizzate) e sull’urgenza di fare “rete” con le principali Cooperative/OP del nord Italia, ed anche in questo caso esistono già solide basi”.
In conclusione si può ben dire che nei fatti, Piemonte Latte oltre che ad aumentare i volumi del latte raccolto, si conferma come solida realtà cooperativa che nel rispetto dei fondamenti della cooperazione ha tutte le carte in regola per “dire la sua” nel contesto lattiero caseario di questa regione.