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Question time di Rabino sulle situazione emergenziali in Granda | In particolare sui territori Langhe e Roero interessati da piogge e frane il deputato di Scelta Civica ha presentato interrogazione al Ministro Galletti

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Riprendendo un tema di stretta attualità per l’intera provincia di Cuneo – di recente oggetto, fra l’altro, della proposta formulata dall’assessore regionale alla Montagna Valmaggia per utilizzare i soldi non ancora assegnati derivanti dalle Autorità d’ambito ottimali – l’onorevole Mariano Rabino, deputato di Scelta Civica per l’Italia, nella giornata di ieri ha presentato un’interrogazione a risposta immediata al Ministro dell’Ambiente Galletti.

 

Nel question time Rabino ha ricordato come l’intera provincia Granda – e particolare i territori di Langhe e Roero –, a causa delle precipitazioni piovose di novembre 2014 e nevose di febbraio 2015, sia oggi «segnata da condizioni di generalizzata saturazione dei versanti che hanno reagito alle recenti piogge dello scorso mese di marzo con il rapido sviluppo di numerosi fenomeni franosi che hanno provocato gravi danni alle infrastrutture pubbliche e hanno richiesto interventi urgenti per garantire la sicurezza di esercizio della viabilità».

 

Il Ministro Galletti ha risposto citando gli specifici accordi di programma del suo dicastero con le singole Regioni per l’individuazione degli interventi prioritari. Il Piemonte ha in corso due situazioni emergenziali: la prima riguarda gli eventi meteo dell’ottobre-novembre 2014 (che hanno interessato in particolar modo il Torinese, l’Alessandrino e il VCO), la seconda fa invece riferimento alla recente ondata di maltempo per la quale la Regione ha richiesto la delibera di stato di emergenza inviando un rapporto lo scorso 29 aprile, con la riserva di inviarne uno definitivo essendo ancora in corso la stima dei danni. «Relativamente a quest’ultima richiesta – ha garantito Galletti funzionari di Protezione Civile da oggi all’8 maggio prossimo effettueranno sopralluoghi per verificare la sussistenza dei requisiti per la concessione dello stato di emergenza». Nel dettaglio, per la provincia di Cuneo si tratta di 59 interventi richiesti, per un totale di 19,9 milioni di euro, di cui 52 finanziati per la cifra di 17.780.000 euro.

 

«Gran parte di questi dissesti – ha replicato Rabinocostituiscono un aggravamento di analoghi fenomeni registrati in occasioni di calamità precedenti, in riferimento ai quali erano stati eseguiti i soli ripristini di prima fase urgenti, ma non gli interventi definitivi di mitigazione del rischio e messa in sicurezza per mancanza di specifiche risorse economiche. Le avverse condizioni climatiche, sempre più frequenti, stanno mettendo a dura prova la tenuta idrogeologica di diverse aree della provincia cuneese e rendono necessari nell’immediato interventi per la messa in sicurezza del territorio e ripristino delle infrastrutture, con priorità per le zone più gravemente colpite, prevedendo stanziamenti adeguati per il contrasto al dissesto idrogeologico. Ritengo che il tema del riassetto idrogeologico dovrebbe essere oggetto di una deroga al patto di stabilità: serve, a questo proposito, un piano ben definito da presentare all’Europa, per consentire questo tipo di investimenti».

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