Gli alpinisti cuneesi Alice Cavallera e Alberto Pacellini raccontano attraverso immagini e fotografie la loro avventura sulla sesta montagna più alta del mondo in una serata al cinema Monviso, il 15 maggio 2015 ore 21.
Un’avventura durata un mese e mezzo, in Tibet, sulle pendici dell’Himalaya, iniziata con lo scopo di realizzare un sogno: raggiungere la vetta del Cho Oyu, la sesta montagna più alta del mondo con i suoi 8201 metri d’altezza.
Gli alpinisti cuneesi Alice Cavallera e Alberto Pacellini racconteranno la loro ultima spedizione in Tibet, nel corso di una serata al cinema Monviso di Cuneo. Lo faranno attraverso un video, in cui hanno condensato i momenti più belli ma anche quelli più difficili del loro viaggio, e attraverso una serie di fotografie scattate durante l’ascesa della vetta che i tibetani chiamano “la Dea Turchese”.
L’appuntamento è a ingresso gratuito e gode dei patrocini del Coni, del Comune di Cuneo – Assessorato allo Sport e del Club Alpino Italiano.
Il “sogno ad alta quota” di Alice Cavallera e Alberto Pacellini iniziò nei primi giorni di settembre, quando i due alpinisti arrivarono a Kathmandu. Dalla capitale del Nepal si spostarono in Tibet via terra verso Zhangmu, Naylam, e Tingri (4430 m). Arrivarono dopo alcuni giorni di trekking al campo base del Cho Oyu a 5700 m.
Giunti alle pendici della montagna dello spirito himalayana, i due cuneesi, insieme al compagno di spedizione Bonaiti Nicola iniziarono l’acclimatamento allestendo due campi d’alta quota, rispettivamente a 6430m e 7150 m.
Il tentativo alla vetta iniziò il 26 settembre. Dopo la prima notte al campo 1 e la seconda al campo 2, decisero di partire per la vetta direttamente dal secondo campo, anziché dal terzo. Evitarono così un’ulteriore notte in altissima quota, consci del grande dislivello che avrebbero dovuto affrontare in una giornata unica (da 7150m a 8201m).
Il 28 settembre 2015 alle ore 14, dopo 14 ore di scalata raggiunsero la vetta del Cho Oyu.
Alice Cavallera, Alberto Pacellini e Nicola Bonaiti, soli, sulla vetta della Dea Turchese.
Un regalo, un sogno ad occhi aperti.
I due cuneesi si erano preparati a fondo per questa avventura, grazie al lavoro del loro preparatore atletico Silvano Cosentino. Un ringraziamento particolare va anche a FONEX, 3mastudio, Namasté viaggi, Ravaschietto Sport, Nikon , Botteroski e Cavallera Costruzioni Edili, grazie al loro supporto è stata resa possibile la spedizione.
La proiezione e il racconto del filmato sarà un modo per essere vicino al Nepal, terra distrutta dal terremoto. Il popolo nepalese ha bisogno di aiuto: durante la serata verranno raccolte offerte per la Rarahil Memorial School, progetto di Fausto De Stefani.
La scuola costruita con strutture antisismiche, è fortunatamente rimasta illesa: il centro è divenuto fulcro della città per la distribuzione di pasti, il ricovero e la cura di feriti. L’obiettivo è quello di distribuire 10.000 pasti al giorno, e di curare il maggior numero di persone possibile.
Leggi anche
I due alpinisti piemontesi reduci dalla scalata del Cho Oyu domani accolti a Borgo San Dalmazzo