Il mese di maggio è tempo di Campionati Regionali Strada. Gli altri anni, essendo molte le partenze previste tra 1ª e 2ª serie, questo tipo di Campionato si svolgeva in due diverse località. Quest’anno invece il Comitato ACSI Torino, grazie all’ASD Redil Matergia, si è accollato il pesante onere di fare in un’unica località, Busano Canavese, tutte le prove. Un bell’impegno che lo staff organizzatore si è preso, per esclusivo amore del ciclismo amatoriale.
La manifestazione si chiama 7° Memorial Pasquale Zucaro. E questa dedizione si vede tutta già dalla settimana che precede la gara: tutto il percorso è segnalato con apposite frecce, per dare modo di provarlo in anticipo. Lo stato pessimo delle strade è stato “ricondizionato”, tappando buchi con il catrame pronto, per tutta la settimana fino a ieri sera tardi e poi ancora questa mattina fino alle 9.
Arriviamo prestissimo a Busano presso la sede della Valbormida Stampaggio Acciai, dove è situato il punto di ritrovo per le iscrizioni. Durante la mattinata correrà la 2ª serie e nel pomeriggio la 1ª.
Troviamo ad accoglierci i dipendenti Valbormida, il signor Tonino Matergia e l’instancabile Roberto Martino, che con Franco Miele è il motore indispensabile di tutta la manifestazione. Roberto sta posizionando le transenne per gli ultimi 250 metri d’arrivo, mentre Franco Miele, prima di andare a cambiarsi per fare la sua corsa, è in giro dalle 5,30 a tappare gli ultimi buchi che la potente grandinata di venerdì ha reso ancora più ostici.
Nel piazzale dello stabilimento, con numerosi gazebi, si allestisce lo spazio premiazione e la zona alimentare dove poter fare colazione, pranzo e dissetarsi a volontà con acqua e bevande sempre fresche. Per i più esigenti sono state installate 4 macchinette per il caffè espresso. Tutto rigorosamente gratis
Diamo una mano a montare il grosso arco gonfiabile di partenza e arrivo e il cartello professionale che indica l’ultimo chilometro e non possiamo non notare i cartelli che, ogni cento metri indicano quanto manca al traguardo. Gli ultimi 100 metri sono addirittura segnalati,-100,-75,-50 e -25.
La zona iscrizioni è segnalata da un manichino che indossa una delle maglie di Campione che oggi troverà il suo padrone e, a chi si iscrive, viene offerto un “gustoso” e ricco pacco gara.
In mattinata assistiamo a tre gare distinte di 2ª serie. Nella prima partenza, alle ore 10 esordiranno le categorie debuttanti, junior, senior e veterani. Nella seconda i soli gentleman e nella terza le categorie supergentleman e le donne. Si faranno 3 giri di un circuito di 22,5 km, leggermente ondulato solo nella parte finale, quindi adatto a tutte le ruote e forze in gioco. L’ultimo tratto è in leggera discesa, che spiana solo nel lungo rettilineo in prossimità del traguardo.
Si montano i cartelli sulle 7 “auto tecniche“ che precedono e seguono ogni gara e, dopo che il personale a terra è posizionato per presidiare bivi e intersezioni stradali e il capo delle scorte tecniche ha completato l’ultimo giro d’ispezione, il tempo è volato ed è già ora di partire.
Auto e moto di scorta accendono i motori mentre i ciclisti della prima fascia, radunati nel piazzale Valbormida sono accompagnati in strada e fatti partire.
Partenza veloce per i 90 concorrenti delle categorie debuttanti junior, senior e veterani. Lo strappetto finale del circuito lancia in avanti Nicolello, Caresio e Cesarin, che vediamo passare sulla linea del traguardo con un vantaggio di appena 100 metri sul gruppo lanciatissimo, tirato da Perracchio, Amore e Miele, che un chilometro dopo si ricongiunge.
Nella tornata successiva, altri cercano di evadere ma al suono della campana il plotone transita compatto, con in testa, Riccardi, Rabino e Michielon.
Prima di affrontare per l’ultima volta lo strappo di Rivara, come già aveva fatto nel primo giro, evade ancora Cesarin. Lo segue Caresio e i due procedono spediti verso la sommità. Con uno scatto da vero finisseur, Luca Zavattero si stacca dal gruppo e, nella successiva discesa si riporta sui due battistrada. Mancano poco più di 2 chilometri, che i fuggitivi percorrono senza girarsi indietro. Li vediamo nel lungo rettilineo prepararsi ad affrontare la volata, con il gruppo, a soli 100 metri, che fa altrettanto.
Ai 250 scatta in testa il senior Zavattero. Gli altri due reagiscono ma il portacolori del Roracco è imprendibile e taglia il traguardo braccia al cielo, alla media di 41,870 km/h, lasciando al secondo posto, lo junior Davide Caresio e al terzo, il senior Ivan Cesarin.
A 6”, lo sprint del gruppo è vinto dal veterano novarese Cislaghi, del Team Chiodini, che supera lo junior Pera e i veterani Bozzola, Giovanniello, Brivetello e Poli. Seguono ancora, Gagliardini, Arrigo, Bertero, Colombo, Ripamonti e Comacchio con il resto del plotone seguito dall’auto che chiude la corsa.
Appena qualche minuto dopo la partenza della prima gara, esordisce sul circuito anche la categoria gentleman, una sessantina di corridori che si lanciano a tutta lungo la “Fravriasca” il lungo rettilineo che da Front va a Fravia.
Sulla strada che porta allo strappo di Rivara, il biellese Massimo Manchisi se ne va in solitudine guadagnando fino a 35”. Lo vediamo transitare sotto l’arco del traguardo, inseguito dal gruppo tirato da Bertolini, Bria, Canella e Gaggero, che in pochi chilometri si rifà sotto.
Vediamo ancora transitare il gruppo compatto al suono della campana, con in testa Nardin e Ferrando e poi lo rivediamo sempre compatto, oscillare ai 900 metri dove tutti sono pronti a lanciare la volata. Da lontano ne seguiamo le evoluzioni: ai 200 metri salta in testa Michele Bausardo, dell’ASD Mikebau, che conserva il suo guizzo fino al traguardo, tagliato braccia al cielo alla media di 40,670 km/h. In seconda posizione si classifica Gino Nigro, del Team Poirinese, davanti a Giuseppe Licari del Pedale Cossatese. Dopo di loro, Quadrelli, Donati, Bertolini, Sala, Ferrando, Borin, Gai e Paracchini.
Ultima partenza del mattino quella dei supergentleman insieme alle donne, una sessantina di concorrenti che affronta compatta la prima parte del circuito ma, come la strada inizia a salire, evadono Turelli e Grande, che transitano al passaggio da Busano con un centinaio di metri di vantaggio sul gruppo condotto da Chiodini, Ferrari, Roberto Bonello e Gesmundo.
Al suono della campana, davanti al gruppo allungato, tirato da Uberti, transita Menichini, ma subito dopo avviene il ricongiungimento. A poco più di metà dell’ultima tornata parte all’attacco la ragazza della Mobili Bono Santhià, Anna Ceoloni, subito affiancata da Claudio Fissore. Con tempi diversi rientrano anche Santambrogio, Riccardo Soro, Ferrari e Fausone. Il vantaggio è esiguo ma la fuga va, con Fissore e la ragazza che danno il contributo maggiore. Salendo a Rivara, Fissore si tocca con un altro concorrente e ruzzola a terra. Si rialza con qualche sbucciatura ma ormai i primi sono irraggiungibili. Tra i fuggitivi non c’è quasi volata. Anna Ceoloni parte in testa e arriva con 15 metri di vantaggio su Rodolfo Ferrari, del biellese Bike Team a Ruota Libera, che con il colpo di reni soffia il posto d’onore a Ledo Santambrogio, compagno di squadra della vincitrice. Chiudono il gruppetto Fausone e Soro. A 18” arriva lo sfortunato Fissore, che vince comunque la maglia tra gli sgB, mentre, a 40” dalla vincitrice, Alberto Dotti, precede Chiodini, Turello, Zattarin, Siciliano, Argentero, Menichini, Rollini, Massano, Chiesa e Schiavo, nella volata del gruppo. Media della corsa: 39,360 km/h.
Il tempo corre veloce e mentre si preparano le premiazioni per questa prima mezza giornata di ciclismo, ci si può ristorare nella zona messa a disposizione dagli organizzatori che provvedono, coordinati dal mastro panipasticcere Mauro Demartini, a rifornire continuamente i banchi con cibo e bevande sempre fresche.
Viene l’ora della premiazione e vestizione delle maglie di Campione Regionale e i nuovi Campioni sono chiamati a indossarle. Essi sono: il debuttante Matteo Moisello (Bi/Vc) e la donna Anna Ceoloni (Bi/Vc), lo junior Luca Pera (Cn), il senior Luca Zavattero (Cn), il veterano Luigi Cislaghi (No), il gentleman Michele Bausardo (Bi/Vc), l’sgA Rodolfo Ferrari (Bi/Vc) e l’sgB Claudio Fissore (Cn).
Si scattano le fotografie e si distribuiscono i premi, poi, categoria per categoria, i classificati vengono chiamati a salire sul bellissimo podio a cinque posti per ritirare il loro premio e lasciarsi dolcemente accarezzare dai lampi dei fotografi affamati d’immagini da pubblicare.
Terminiamo le premiazioni delle corse di 2ª serie e con un sole caldo che fa desiderare l’ombra, già è ora di ripartire con la 1ª serie che, a differenza delle gare del mattino, percorrerà 4 giri del circuito, Busano, Front, Favria, Busano, San Ponso, Pertusio, Rivara, Busano, per un totale di 90 chilometri.
Alle 14 prendono il via le categorie junior, senior e veterani, 61 concorrenti che, come di consueto non si fanno pregare per movimentare la corsa, infatti al primo passaggio troviamo 5 fuggitivi con un vantaggio di 30” sul gruppo che insegue. I fuggitivi sono Prot, Andrea Alberto, Zaninetti, Agù e Alessandro Bruno.
L’inseguimento, condotto da Peruccio, Turco, Petruzzelli e Natali, dà i suoi frutti a metà della seconda tornata, quando il plotone ritorna compatto. Ma la calma dura poco perché subito nasce un’altra fuga, questa volta con Chocol, Vallante, Previgliano, Pacchiardo, Turco e Brandani. Il sestetto accumula vantaggio e, al secondo passaggio sulla linea del traguardo, il gap sfiora il minuto.
Il gruppo si riscuote e, Barbero, Gallo, Natali e altri iniziano a riavvicinarsi, annullando in soli 15 km lo svantaggio. Quando i fuggitivi stanno per essere raggiunti, il biellese Michel Chocol, che fa ancora parte della fuga, scatta nuovamente e va via come una moto, lasciando gli inseguitori appena arrivati, con tanto di naso. Mancano ancora 30 chilometri al termine della corsa, ma noi conosciamo Chocol e sappiamo che potrebbe benissimo resistere a un nuovo inseguimento. Quando transita al suono della campana mancano 22,5 km e il suo vantaggio è già di 1’ su un gruppetto con Brandani, Barbero, Vallante, Mondo e Morra, ma il gruppo, tirato da Lenza e Petruzzelli è in fase di ricongiungimento. Ai meno 20, il fuggitivo ha ancora 1’ di vantaggio sul gruppo tornato compatto, che diventa 1’40” quando mancano 8 km alla fine della corsa. A questo punto entra in scena Andrea Gallo. Lo junior del Pedala Sport Area 231 di Canale, in difficoltà tutta la corsa a causa di un notevole abbassamento della sella, parte da solo all’inseguimento del fuggitivo, ma ormai è troppo tardi. Chocol, che corre per la biellese Immagine Free Bike, supera l’ultimo ostacolo e si prepara indisturbato a godersi gli applausi del numeroso pubblico a lato delle transenne, che saluta già 100 metri prima di tagliare il traguardo, superato coprendo i 90 km alla media di 43,350 km/h.
Gallo arriva a soli 14” mentre a 25”, Natali vince lo sprint del gruppo precedendo Pacchiardo, Cristiano Alberto, Finotti, Monaco, Finotto, Bonifazio (tutti veterani), Conti, Desco, Turco, Berta, Rolando, Andrea Alberto e Lenza.
I 65 gentleman e supergentleman, partiti poco dopo la prima fascia, compiono il primo giro senza creare fratture e al primo passaggio transitano con Panepinto, Borgarelli e Marletta in testa. Stessa cosa nella seconda tornata e questa volta è ancora Panepinto in testa al gruppo, seguito però da Roberto Palenzona. Non cambiano le cose neanche al suono della campana, quando in testa al plotone transita primo Marletta, seguito da Borgarelli, Mario Soffietti, Forneris e l’instancabile Panepinto.
Affrontare con 85 km nelle gambe l’ultima rampa, anche se non è un granché, genera un frazionamento in testa al gruppo. Il primo a scattare è il gentleman novarese Moschetti, che si porta con sé, Borgarelli, Longo, Marenco, Bosticco, Foravalle, Gay, Quazzola, Fedrigo e ancora Panepinto. I 10 battistrada si lanciano giù per la discesa mentre gli inseguitori tardano ad organizzarsi. Ai 900 metri parte ancora Moschetti ma Borgarelli è lesto a prendergli la ruota e a saltarlo quando è ora di iniziare lo sprint, che vince esultante alla media di 40,910 km/h. In seconda posizione si classifica l’sgA cuneese del Team Santysiak, Luciano Longo, mentre per il terzo posto, che vale anche la maglia tra gli sgB, il biellese Carlo Quazzola brucia sulla linea l’astigiano Giovanni Fedrigo. In quinta posizione si classifica Bosticco, seguito da Marenco, Foravalle, Moschetti, Panepinto e Gay. Poi a 25” Malvestio e Alberici anticipano di 5” la volata del gruppo vinta magistralmente da Tiziano Ferrari davanti a Schiesaro, Perucca, Verdoia, Forneris, Crivellari e Zola.
Il caldo cui non eravamo abituati si è fatto opprimente e per fortuna il “settore rinfresco”, che abbiamo calcolato, in tutto il giorno, con orario continuato, ha dato da mangiare e bere gratuitamente ad almeno 1000 persone, funziona a meraviglia. Noi ci lasciamo “distrarre” un momento e poi ci dedichiamo alla premiazione con la vestizione dei Campioni di 1ª serie che hanno corso nel pomeriggio. Si tratta dello junior Andrea Gallo (Cn), del senior Michel Chocol (Bi/Vc), del veterano Massimo Finotti (Vb), del gentleman Marco Borgarelli (Al), dell’sgA Luciano Longo (Cn), e dell’sgB Carlo Quazzola (Bi/Vc). Anche per loro i fotografi si sbizzarriscono a ritrarli con le piemontesi maglie bianche, cerchiate giallo/blu e il dedicato mazzo di fiori.
Si passa poi alle società, con l’assegnazione del trofeo 7° Memorial Pasquale Zucaro, consegnato dall’emozionata vedova, alla Mobili Bono di Santhià, seguito da un bel tappeto per il novarese Team G.M. Ceramiche.
Infine salgono sul podio a cinque posti tutti i classificati di categoria per ritirare il premio spettante, rigorosamente immortalati dai lampi di fotocamere e telefonini.
Purtroppo la festa è stata guastata da due episodi spiacevoli. Nel corso della gara del pomeriggio sono state aperte e depredate tre auto di corridori, un fatto che sempre più spesso si verifica nei luoghi delle corse. L’altro increscioso episodio si è verificato in gara allorchè un concorrente ha colpito volontariamente e violentemente un altro al capo rischiando di farlo cadere in mezzo agli altri. Delle due cose si stanno già occupando le autorità competenti.
Ma questi tristi episodi, che vorremmo non accadessero mai più, non offuscano minimamente la grandiosità della manifestazione cui abbiamo assistito e la soddisfazione che leggiamo nei volti dei concorrenti che vanno via con la maglia appena indossata e in quelli che pur non avendo vinto niente vanno via contenti anche solo di avervi partecipato.
Ed ora un po’ di statistiche: sono state assegnate 14 maglie in totale: 6 titoli sono andati a Bi/Vc, 5 a Cuneo e uno ciascuno a Novara, Verbania e Alessandria.
Le foto della corsa e della premiazione finale sono consultabili cliccando sul seguente collegamento:
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Valerio Zuliani