Da domenica 24 maggio saranno disponibili negli uffici postali e negli uffici filatelici di Poste Italiane i quattro francobolli emessi dal Ministero dello Sviluppo economico per ricordare la Grande Guerra in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’entrata dell’Italia nel Primo conflitto mondiale.
I francobolli nel valore di € 0,80 per ciascun soggetto sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa. Le vignette riproducono personaggi e scene della Prima Guerra Mondiale: Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana, accanto al suo velivolo, una postazione di artiglieria da montagna del Corpo degli Alpini del Regio Esercito Italiano, una trincea con una postazione di mitraglieri del Regio Esercito Italiano durante la battaglia di Gorizia. Infine, un MAS (Motoscafo Anti Sommergibile) della Regia Marina Militare Italiana.
Anche le Poste hanno vissuto in “prima linea” la Grande Guerra ed hanno offerto un importante contributo al Paese durante tutto il conflitto assicurando la comunicazione tra le truppe al fronte e le famiglie a casa grazie a uno straordinario impegno organizzativo, logistico e di umano coraggio. Per la prima volta dall’Unità, e un secolo prima di Internet, le Poste misero concretamente in rete tutta la nazione attraverso la raccolta e la consegna della corrispondenza nella duplice direzione Fronte-Paese e Paese-Fronte. In tal modo garantirono così un legame solido e quasi quotidiano tra i militari e i loro cari e contribuirono a tenere alto il morale di chi era in trincea.
Nei quasi quattro durissimi anni di guerra ai confini orientali e settentrionali del Paese furono spedite circa 4 miliardi tra lettere e cartoline. La posta diretta dalle zone di guerra al Paese era raccolta con il servizio di Posta Militare allestito dalle Regie Poste, con propri uffici mobili e personale e si avvaleva della collaborazione dell’Esercito. Dalle varie zone del fronte, poi, la corrispondenza convergeva nei centri di smistamento. I servizi postali civili curavano poi la consegna ai destinatari. La corrispondenza destinata invece ai militari al fronte veniva raccolta come in tempo di pace e poi consegnata ai centri di smistamento delle Regie Poste riservati alla posta militare, e consegnata infine alle truppe quotidianamente. Furono oltre mille i dipendenti impegnati nei servizi di Posta Militare e più di 130 gli uffici postali. Inoltre, oltre cinquecento furono i dipendenti delle Poste che, arruolatisi, caddero in battaglia.