Dopo essere stata la prima a schierarsi contro già a fine dicembre 2014 e poi nei mesi successivi per allargare il fronte degli oppositori, Confindustria Cuneo accoglie con soddisfazione la notizia, ufficializzata ieri pomeriggio, della bocciatura da parte della Commissione europea del “reverse charge” sull’Iva introdotto dal Governo italiano con la Legge di Stabilità 2015.
“Non ci siamo battuti per nulla – commenta a caldo il presidente di Confindustria Cuneo, Franco Biraghi -. La battaglia portata avanti in questi mesi per difendere la sopravvivenza delle nostre aziende contro una norma assurda, che avrebbe provocato la chiusura di numerose imprese associate legittimando di fatto un modo alquanto discutibile del Governo di fare cassa a spese delle aziende, alla fine ha portato i frutti sperati e annunciati. Con questa bocciatura l’Unione Europea ha reso evidente a tutti che quella che il Governo spacciava come misura contro l’evasione fiscale, in realtà era solo un prestito forzoso e senza interessi allo Stato sulle spalle di aziende già in ginocchio a causa della crisi. Il pericolo è stato sventato”.
La misura del “reverse charge”, nota anche come inversione contabile, avrebbe costretto tutti i fornitori della Grande Distribuzione Organizzata a fatturare senza Iva a debito, creando un enorme problema finanziario alle aziende che, non incassando l’Iva dalla Gdo, avrebbero sì potuto vantare un grande credito nei confronti dello Stato, ma realisticamente avrebbero potuto incassare il rimborso dell’Iva un tempi molto lunghi, anche due o tre anni, troppo per poter continuare l’attività senza incorrere in gravi problemi di liquidità.