Nell’autunno scorso, sui media locali molta attenzione è stata dedicata alle preoccupazioni sull’effettivo impatto ambientale dei lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione consortile di Cuneo (ACDA) sul Fiume Stura e sul Torrente Gesso.
Interventi indifferibili, atti a minimizzare l’inevitabile impatto ambientale del sistema fognario cuneese non trattabile a causa di lavori che necessitavano la fermata e il bypassaggio del datato originario impianto di
depurazione di Cuneo.
Con l’approfondito lavoro di monitoraggio “straordinario” l’Arpa Piemonte attesta che la qualità dei corsi d’acqua naturali interessati all’evento non ha subito variazioni impreviste e la qualità ambientale generale è prontamente ritornata alla situazione originaria escludendo danni più o meno irreversibili.
In prospettiva inoltre la qualità dei corsi d’acqua non potrà che ulteriormente migliorare grazie alla rinnovata efficienza dell’impianto di depurazione ristrutturato.
Dal dettagliato rapporto (arpa.piemonte.it) risulta inoltre che la maggior parte degli inquinanti ricercati non è risultata presente in concentrazioni significative. L’analisi dei dati non porta ad osservare particolari anomalie, con variazione dei parametri di base monitorati compatibili con l’avvenuto fermo impianto ma non tali da alterare
significativamente la qualità delle acque.
“Si può ritenere, pertanto, che nel periodo di ”fermo impianto del depuratore“ non si sono avuti effetti tossici causati da inquinamento chimico dovuti sia ad un singolo composto sia a più sostanze presenti anche a basse concentrazioni che possono avere avuto un effetto sinergico”.