Dovrebbero rientrare domani in Italia i torinesi fermati al confine turco-siriano | Tornavano da una missione umanitaria con medicine e fondi per la città di Kobane

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Con Kobane, Rojava e lo stupendo popolo curdo nel cuore, dovremmo fare ritorno a Malpensa martedì nel tardo pomeriggio“. È l’annuncio che i due torinesi fermati al confine turco-siriano dalle autorità di Ankara, nella notte tra mercoledì e giovedì, dopo una missione umanitaria hanno diramato con una lettera rilanciata su internet e ripreso da fonti Ansa. I due, con la ‘Carovana per il Rojava’, avevano portato aiuti alla popolazione della città curda di Kobane, isolata da un blocco sul lato turco e impegnata dal fronte della battaglia contro lo Stato del Califfato dall’altra. “Non ci pentiamo di nulla”, scrivono.

 

I due ragazzi, insieme ad altri nove attivisti, cercavano di portare aiuti per la ricostruzione dell’ospedale cittadino: “La Turchia impedisce qualsiasi passaggio di aiuti alla popolazione – ha raccontato uno degli organizzatori rimasti a Torino a diversi quotidiani nazionali – Sia all’andata che al ritorno è stato necessario attraversare illegalmente il confine”. Secondo il racconto dei torinesi che sono scampati all’arresto, i militari turchi “hanno sparato un colpo di pistola e arrestato i due italiani e un ragazzo curdo”. Quest’ultimo sarebbe stato anche picchiato selvaggiamente.

SV