Da Bottero a RotoAlba: “Si eviti il rischio di politicizzazione dei focolai di crisi” | Secondo Alessandro Zorgniotti “i singoli casi sono parte di un puzzle più ampio”

0
398

Alessandro Zorgniotti, firma di punta del giornalismo cuneese, interviene nelle vicende “riguardanti le sempre più numerose e più importanti crisi aziendali” che stanno “scuotendo” il territorio provinciale.

Un territorio “obbligato, forse per la prima volta nella propria storia, a giocare partite di retroguardia per la strenua difesa di parte dell’occupazione pre esistente, mentre vecchi e nuovi esclusi o restano ai perenni margini del mercato del lavoro o (come il sottoscritto) dicono addio per sempre al natio loco“.

Bottero di centrosinistra, RotoAlba di centrodestra? Non bisogna cadere nella tentazione di politicizzare situazioni – continua Zorgniotti – La vicenda RotoAlba è innegabile anche per i non addetti ai lavori che abbia visto accendersi la miccia dello scontro dialettico in quanto la proprietà uscente di tale azienda era in predicato di guidare la cordata per rilevare il quotidiano L’Unità“.

Poi il discorso si allarga: “Più in generale, però, vorrei da cittadino, per quanto emigrato, che analoghe sollevazioni politiche avvenissero con riferimento alle 14 aziende che giornalmente, nel 2014, hanno chiuso i battenti nella provincia Granda, e portassero, assieme ai rispettivi militanti in piazza, anche le Istituzioni con poteri decidenti e risolutivi. Per esempio: a fronte di criticità evidenti in campo industriale, con la sola eccezione lodevole del settore alimentare di massa, e nelle infrastrutture – si è mai più sentito parlare di Cuneo Asti, oppure vi è qualche esponente politico istituzionale che stia opponendosi alla eutanasia di Levaldigi? -, quando verranno nel Cuneese, a testare personalmente questi disagi, il Premier, la Ministra allo Sviluppo economico, il nuovo Ministro alle Infrastrutture autore della “riforma” provinciale che ha ridotto a un simulacro il budget della Provincia per le manutenzioni stradali anche minime e per la gestione sicura degli edifici scolastici?

 

Tutti parlano – conclude – della grande opportunità per l’Italia di sfruttare la diminuzione di talune voci internazionali di costo. Tante grazie: come dire a un acciaccato di vincere la Maratona di New York solo perché la Grande Mela è stata liberata dal traffico! La riduzione globale del prezzo dei carburanti andrebbe colta all’istante per far ripartire senza indugi i cantieri di quelle infrastrutture al servizio della mobilità industriale e turistica che, se non si riattiveranno ora, si incaglieranno per sempre, contribuendo ad aggravare una crisi economicamente trasversale e lasciando agli Enti locali la sola potestà di indire cortei. Un po’ poco“.