L’Ufficio Studi di Confcommercio nelle “Note economiche” diffuse in occasione dell’Assemblea Generale della Confederazione all’Expo di Milano, ha affermato che “la ripresa c’è, ma restano dubbi sulla sua intensità”.
Da un lato ci sono le variazioni congiunturali e tendenziali del Pil “finalmente positive” del primo trimestre e i buoni dati di aprile per ICC (+0,5%) e occupati (+0,7%), ma dall’altro i cali del clima di fiducia di famiglie e imprese a maggio.
Una situazione che per l’Ufficio Studi dipende dalle difficoltà sul versante dei conti pubblici e dallo “spettro delle clausole di salvaguardia che incombono sul futuro fiscale degli italiani”.
In ogni caso, sono confermate le previsioni di crescita all’1,1% per il 2015 e all’1,4% per il 2016 che però “favoriranno solo un moderato recupero di quanto perso negli anni della recessione in termini di produzione di ricchezza, di reddito disponibile e di consumi delle famiglie“.
Meno ottimisti le associazioni che tutelano i consumatori; “I dati resi noti oggi dalla Confcommercio sono drammatici” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Se bisogna attendere fino al 2030 per tornare alla spesa delle famiglie pre-crisi, è evidente che quanto messo in campo finora in tema di riforme non serve o, quantomeno, non basta. L’unico provvedimento, infatti, che è andato nella direzione giusta di ridare capacità di spesa agli italiani è il bonus di 80 euro. Troppo poco, però, considerato che non riguarda incapienti, pensionati e inattivi e che 960 euro all’anno, per quanto utili, sono comunque insufficienti per chi non arriva a fine mese. Ecco perché è necessaria al più presto una riforma fiscale che abbia come faro il rispetto del criterio della capacità contributiva sancito dall’art. 53 della Costituzione” ha concluso Dona.
Per Federconsumatori e Adusbef si tratta di “un quadro sconfortante”, “altri 15 anni di crisi e di rinunce si prospettano di fronte alle famiglie, le cui condizioni economiche sono ridotte già allo stremo“. “Per accelerare la ripresa e imprimere una vera svolta all’incerto ed instabile andamento economico che caratterizza il nostro Paese, è indispensabile l’avvio di una seria manovra per il rilancio dell’occupazione“, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
SV