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Frane, Viceministro Costa: “Ok della Protezione Civile a Stato di Emergenza” | Ora la decisione passa al Consiglio dei Ministri

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«Il Dipartimento della Protezione civile ha concluso la fase istruttoria ed ha espresso il proprio parere favorevole alla dichiarazione dello stato di emergenza per gli eventi verificatisi in Provincia di Cuneo e Asti nei primi mesi del 2015: ora la palla passa al Consiglio dei Ministri, che dovrà deliberare e stabilire i fondi da destinare».

 

 

A renderlo noto è il Viceministro della Giustizia Enrico Costa, che nei giorni scorsi aveva incontrato il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ed effettuato diversi sopralluoghi nelle aree colpite della Granda, registrando le preoccupazioni di amministratori e cittadini.

 

«Il Dipartimento – riferisce Costa – ha preso atto, a seguito dei sopralluoghi, della situazione effettivamente grave in numerosi comuni e ha portato a termine un’istruttoria severa e puntuale in tempi brevissimi, così come mi era stato assicurato dall’Ing. Curcio. Questo dimostra che le richieste giunte dalla Provincia di Cuneo sono fondate: le frane, i danni e i rischi toccano moltissimi centri abitati e strade di grande passaggio».

 

Nei giorni scorsi, la Regione Piemonte aveva trasmesso alla Protezione Civile l’elenco delle opere necessarie per far fronte ai danni ed ai rischi residui strettamente connessi con gli eventi dei primi mesi del 2015, che ammontano complessivamente a 70 milioni di euro, di cui 44 milioni relativi alla Provincia di Cuneo e 26 relativi a quella di Asti.

 

«Il via libera della Protezione civile – spiega il Viceministro – è il passo necessario perché il Consiglio dei Ministri possa ora decidere sullo stato d’emergenza e definire l’effettiva entità dei fondi da destinare. Potrà essere stabilito un primo stanziamento, al quale seguirebbero altre somme, secondo una procedura specifica che culmina con la nomina di un commissario. Chiaramente, auspichiamo che tutti questi passaggi possano definirsi in tempi brevi e, soprattutto, in termini favorevoli».

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