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Sessanta migranti provenienti dal Piemonte respinti dalla Svizzera | Il commento di una coppia di turisti svizzeri in visita all’Expo

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Sessanta profughi sono stati respinti stamani alla frontiera italo-svizzera tra la Val d’Ossola e il Canton Vallese. La polizia di confine ha rimandato alla stazione di Domodossola un gruppo di migranti che stava cercando di entrare in territorio elvetico su uno dei treni internazionali che corrono lungo la linea ferroviaria del Sempione. Gli stranieri, come di consueto, sono stati rimessi su un treno per Milano.

 

Secondo fonti Ansa sono stati quasi 1.700 nei primi cinque mesi di quest’anno i migranti respinti dalla polizia di confine svizzera alla frontiera tra la Val d’Ossola, in Piemonte, e il Canton Vallese, in territorio elvetico. La Confederazione ha chiuso totalmente le porte. I respingimenti avvengono quasi ogni giorno. Gli stranieri,  giunti qui da Milano, vengono controllati e bloccati alla stazione di Briga, oltre il tunnel del Sempione, fatti scendere e rimessi su un convoglio verso Domodossola.

 

Una coppia di cittadini svizzeri,  abitanti nella Svizzera tedesca,in visita all’Expo, ha commentato così gli avvenimenti: “Noi guardiamo al problema come se fosse lontanissimo; in Svizzera non si parla mai della questione, non siamo bombardati dai servizi televisivi sull’argomento, come capita qui. Si tende a percepire il problema come lontano anche in rapporto alle problematiche sociali che viviamo, come la perdita del lavoro a 60 anni o il fatto che gli specialisti, dal campo medico a quello ingegneristico, sia in mano a stranieri; per questa ragione abbiamo votato una legge per far sì che queste posizioni vengano assegnate prima a cittadini svizzeri e poi a cittadini stranieri”.

 

Oggi è stata la volta di sessanta profughi che erano sul Milano-Ginevra. “In precedenza – spiegano al posto di polizia di frontiera di Domodossola, dove da mesi fronteggiano questa situazione – la Svizzera concedeva il transito sino al confine francese di Vallorbe, ma da quando la Francia ha chiuso le frontiere, gli elvetici impediscono anche il semplice passaggio“.

 

La coppia svizzera ci confessa infine: “Li vediamo qualche volta i migranti in stazione, ammassati lì in attesa di prendere qualche treno, ma li guardiamo con sospetto, non ci fermiamo certo a parlare con loro e siamo in genere contenti quando li vediamo ripartire”.

SV

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