Il bilancio della recessione in Piemonte, in atto dal 2010 al 2014, è impietoso: dall’inizio della crisi il 14% delle industrie hanno chiuso, 9000 realtà. Sono 30mila i piemontesi che il prossimo anno non saranno più tutelati da alcun ammortizzatore sociale. A fronte di questi dati Sinistra Ecologia Libertà e altre forze chiedono in sede Parlamentare un discussione sul reddito di autonomia, contenuto anche della campagna di Libera per il “reddito di dignità”. Tuttavia, per queste forze politiche, anche a livello regionale è possibile intervenire.
Dagli ultimi dati Istat disponibili, le persone in cerca di occupazione in Piemonte sono stimate in 226.000 nel 2014, con un aumento di 17.000 unità sull’anno precedente. Nel 2014 il tasso di disoccupazione è cresciuto in modo esponenziale, soprattutto per i soggetti fino a 24 anni, dove sale dal 14-15% all’attuale 42,2%, che in termini di valore assoluto corrisponde al passaggio da 20.000 a oltre 50.000 ragazzi in cerca di lavoro.
I Neet (soggetti non in formazione né in cerca di lavoro) si stimano intorno ai 140.000. I dati sulla precarietà sono ancora allarmanti: sebbene le procedure di assunzione nel I trimestre del 2015 registrino un incremento dell’11,7% rispetto all’anno precedente, per effetto delle misure introdotte nell’ultimo anno, e benché il lavoro precario assorbisse nel 2014 una percentuale maggiore, ossia l’82,3% del totale delle procedure, le assunzioni a termine restano comunque nettamente prevalenti, con una quota pari al 77%.
“A fronte di questi dati – ha dichiarato in aula il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi – appare sempre più urgente una misura universale per sottrarre chi è in cerca di occupazione alla ricattabilità del lavoro precario, contrastare la povertà, promuovere l’integrazione sociale e garantire una qualità di vita adeguata alla dignità delle persone”.
“Abbiamo proposto di avviare nelle commissioni competenti un’analisi sulla sostenibilità di una misura sperimentale di sostegno al reddito per disoccupati, inoccupati, precariamente occupati, sottoccupati e inabili al lavoro – ha proseguito Grimaldi – vogliamo che la Regione avvii una sperimentazione sul reddito di autonomia, come è avvenuto già in altre regioni (Lazio e Campania). Alla proposta di legge regionale il gruppo SEL ha cominciato a lavorare in forma aperta e partecipata a partire da Human Factor Piemonte e col contributo di tanti e tante, in particolare i giovani di Officine Corsare che hanno ospitato questo dibattito a Precarissima. Speriamo che in tanti la sostengano. La nostra proposta prevede 7mila euro di sostegno ai disoccupati, agli inoccupati e agli inabili al lavoro e fino a 5mila euro per precariamente occupati e sottoccupati; e prevede l’obbligatorietà di iscrizione ai centri per l’impiego e la cessazione dell’erogazione del reddito nel caso di un nuovo lavoro che sia congruo alla formazione e all’esperienza”.
E ha concluso: “tutti insieme vogliamo anche mandare un messaggio al Governo: l’Italia è l’unico Paese della zona euro – assieme alla Grecia – a non prevedere alcuna forma di reddito minimo o di cittadinanza. Non sarebbe ora di correggere questa anomalia?”.