“La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 45, comma 6, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”.
Una sentenza, depositata ieri, giovedì 18 giugno, destinata a far discutere. E a scatenare – parola del Codacons – “una pioggia di ricorsi”. La questione è stata sollevata nell’agosto del 2014: la Polizia stradale di Cuneo multa un’automobilista per eccesso di velocità; da qui comincia tutta una serie di ricorsi che dal Giudice di Pace di Mondovì porta il caso fino alla Corte Costituzionale. La quale, esemplificando, ha stabilito che gli autovelox, ai fini della correttezza delle multe elevate, debbano essere obbligatoriamente sottoposti a verifiche e tarature periodiche. In particolare, nella sentenza si legge che “appare evidente che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione”. Appare perciò irragionevole “l’esonero da verifiche periodiche, o successive ad eventi di manutenzione”. In gioco non c’è solo l’affidabilità delle apparecchiature ma anche la “fede pubblica”: vale a dire che la legge deve garantire da una parte, interessi pubblici e privati quali la sicurezza della circolazione, la garanzia dell’ordine pubblico, la preservazione dell’integrità fisica degli individui, la conservazione dei beni, ma anche, dall’altra, la certezza dei rapporti giuridici ed il diritto di difesa del sanzionato.
“Questa sentenza apre uno scenario senza precedenti: sarà possibile ora ottenere l’annullamento di migliaia di multe per eccesso di velocità, laddove i Comuni non abbiano eseguito la manutenzione prevista dalla Corte Costituzionale“, ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente del Codacons. Che affila le armi: “Stiamo studiando azioni legali da intraprendere negli oltre 8000 Comuni italiani, al fine di far ottenere agli automobilisti multati il rimborso delle somme spese per le infrazioni registrate da autovelox non a norma“. Non solo: “Ora i Comuni saranno costretti ad allegare ai verbali per multe da autovelox l’attestazione riportante la data dell’ultima taratura degli apparecchi, pena l’impugnazione delle sanzioni da parte degli automobilisti“.
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