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Saluto di un’operaia a Papa Francesco |Oggi la visita del Pontefice a Torino

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Caro Papa Francesco, mi chiamo Alexandra, sono moglie e mamma. Sento di appartenere a quella generazione di chi si é dovuta rimboccare le maniche in fretta. Finita la scuola sono entrata subito nel mondo del lavoro. Sempre veloce e pronta ho fatto molte esperienze, mercato, ristoranti, donna delle pulizie, barista, imprese di pulizie, baby sitter, fabbriche piccole.. insomma non ero mai ferma. Erano ancora gli anni in cui il lavoro c’era e non era difficile, avendo buona volontà, sbarcare il lunario.

 

Il mio sogno era un’altro, nella mia mente già mi vedevo una donna in carriera che gira il mondo in lungo e in largo. Nel corso degli anni i miei sogni si sono modificati, ma non l’ho mai sentito come una privazione.

 

Le nostre nuove generazioni, non hanno questa fortuna, vivono una condizione sociale complicata attendendo che qualcosa accada! Sono una mamma, felice e soddisfatta, i miei tesori sono Umberto di 12 anni e Michela di 6. Mio marito Franco ed io non potevamo avere regalo più bello di loro.
Però le sorprese e gli ostacoli non finiscono mai, e come tante, tantissime, persone come noi, abbiamo subito la crisi sotto diverse forme. Io ho affrontato un lungo periodo di cassaintegrazione, e  oggi lavoro in Maserati FCA a Grugliasco. Mio marito, invece, disoccupato ormai da circa 2 anni e mezzo, ha imparato il ruolo del mammo. E’ stato un periodo difficile, per certi versi lo è ancora, ma la fede in Nostro Signore e la speranza non mi hanno mai abbandonata, ne mi abbandoneranno mai!

 

Ora che ho ripreso a lavorare, cerco, nel mio piccolo, di collaborare e di essere solidale con i miei colleghi, non dimenticando mai chi è ancora in cassaintegrazione, chi è precario, i giovani senza lavoro che gravano ancora sulle loro famiglie, che magari a loro volta vivono gravi difficoltà economiche.

 

Grazie Padre santo per aver spesso sottolineato il lavoro della donna, i suoi ritmi, gli orari e il salario, unito al nostro compito di registe della nostra famiglia, che, con l’aiuto dei nostri mariti svolgiamo con dedizione affrontando un giorno alla volta.

 

Caro Papa Francesco, non vorrei dimenticare il ruolo dei nostri genitori, che con il loro amore ci aiutano nella vita di tutti i giorni cercando di colmare con la loro esperienza le lacune e le mancanze che noi giovani genitori possiamo avere.I nonni sono una fonte inestimabile di amore incondizionato, un esempio sempre presente, il motore e il sostegno per tutti noi.

 

Oggi Padre santo siamo felici e onorati di incontrarla così da vicino! Le sue parole e la sua benedizione ci saranno di grande stimolo per credere che Gesù è sempre con noi e in noi e per continuare a dare il massimo nel lavoro e nella famiglia!

(Alexandra Martino, 38 anni; operaia e delegata Fim alla Maserati di Grugliasco)

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