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Fondi integrativi, Labate cita l’esempio dell’Asl CN1 | L’ex sottosegretario alla Salute ne parla in un’ampia intervista a Quotidiano Sanità

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Sostenibilità e Ssn.“Non bastano risparmi e lotta agli sprechi. Per evitare il naufragio occorre governare la spesa privata dei cittadini con i fondi integrativi” Lo dice in un’ampia intervista a “Quotidiano Sanità”, Grazia Labate, ex sottosegretario alla Salute e ricercatrice in economia sanitaria e cita l’esperienza della CN1 in materia.

 

E’ una sciocchezza vedere nella sanità integrativa lo spettro del sistema privato assicurativo. Non esiste sistema dove l’integrativo abbia scalzato il pubblico. In Francia, la patria dell’assicurazione complementare che convive da molti decenni con l’assicurazione obbligatoria, ci si è resi conto che l’assicurazione obbligatoria non bastava più e addirittura si è potenziato il sistema integrativo obbligando tutti ad avere le polizze complementari. Noi ci siamo fermati dopo due decreti (Turco e Sacconi). Ma a parte ciò vedo che qualcosa si sta muovendo“.

 

Per esempio – ha continuato – a fine 2014 l’Asl di Cuneo, CN1, ha stipulato convenzioni in forma diretta con due fondi: Unisalute (che gestisce anche l’assistenza, tra gli altri, per il Fondo Est e Sanarti, con almeno 50 mila iscritti in provincia di Cuneo) e Faschim, fondo specifico per i lavoratori dell’area chimica. Ed è diventata – conclude – quindi una realtà, presso la più grande azienda sanitaria cuneese, l’attivazione, dal 1 gennaio, di un canale di attività extraistituzionale dedicato, nel quale convogliare le richieste per prestazioni professionali coperte, interamente o parzialmente, da un fondo sanitario integrativo“.

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