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Lettera di un lettore sugli oggetti messi all’asta | Tra questi cimeli anche la doccia dell’ex presidente Gancia

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Ci scrive un lettore perplesso per la notizia della vendita all’asta, da parte della Provincia, di alcuni oggetti. Ecco il testo della lettera.

 

Egregio direttore,
Non mi è chiaro se c’è più demagogia o voglia di canzonare un avversario politico nella scelta della provincia di Cuneo di mettere all’asta alcuni cimeli con la speranza di raggranellare qualche euro e magari con l’intento di  ergersi a paladini della buona amministrazione. Tra questi cimeli – con tutta la pomposità del caso – è stata messa all’asta per 700 euro anche la doccia che l’ex presidente Gianna Gancia si fece installare al suo arrivo nel palazzo di corso Nizza spiegandone la scelta benché la stessa fosse comprensibile ai più e molto meno agli ottusi di mestiere.

 

La questione della doccia è tornata di attualità il giorno in cui si insediò in provincia la giunta di Federico Borgna. Con un’ostentazione degna di miglior causa fu esibita la doccia come simbolo di malgoverno e causa dei mali finanziari della provincia stessa. L’altro ieri è stato esibito il trofeo più o meno come si fa quando cade un tiranno e gli insorti prendono possesso della reggia del deposto.

 

Mi auguro che la stessa costanza nel perseguire il bene dell’Ente – sia Provincia o Comune che si amministra e dal quale proviene chi oggi è in provincia – la si faccia valere sempre e non solo per “la doccia della Gancia” che, tanto per dire, e solo come esempio comparativo, alla fine ha lo stesso costo di un iPad che taluni in giro per la provincia reputano oggetto indispensabile per espletare al meglio il proprio mandato.

 

Ps.Tutto questo solo come cittadino di questa provincia non essendo né leghista né difensore ufficiale o ufficioso o sostenitore ad oltranza dell’amministrazione Gancia.
Cordialmente
Gianpiero Ferrigno

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