Sale la preoccupazione circa il destino dell’aeroporto di Cuneo Levaldigi, mentre si rincorrono e si fanno sempre più concrete le voci su una prossima chiusura di quello che è l’unico scalo a servizio della Granda.
Preoccupazione mista a grande amarezza e tanta delusione: così si potrebbe riassumere in poche parole la posizione degli oltre 100 soci del Conitours, il consorzio operatori turistici della provincia di Cuneo che tanto avevano creduto nel progetto Levaldigi, certi che le potenzialità che lo scalo avrebbe potuto sviluppare sarebbero state una carta vincente per molti settori dell’economia cuneese.
Uno sforzo e un sostegno che, in questi anni, hanno visto concretamente impegnato Conitours in rappresentanza delle varie categorie del settore turistico e che ora, anche in vista di una ventilata chiusura, presentata quasi come inevitabile, non vogliono venire meno.
“Auspico il più urgentemente possibile un intervento risolutore e fattivo, da parte delle amministrazioni locali, affinché il patrimonio dello scalo aereoportuale cuneese non venga definitivamente lasciato morire” questo l’appello accorato del presidente di Conitours, Beppe Carlevaris.
Raccogliendo e facendo sue le istanze arrivate in questi mesi dai soci del Consorzio, dopo le poco consolanti notizie trapelate sul destino dello scalo cuneese, il presidente Carlevaris interviene chiedendo ancora uno sforzo comune, per un obiettivo che comune deve essere, oggi più che mai. “Lasciando che si arrivi alla chiusura di Levaldigi – spiega Beppe Carlevaris – lasciamo che si privi il territorio di un’indispensabile risorsa strategica per l’incremento dei flussi turistici. In questo modo finiamo per chiuderci una porta preziosa e necessaria per quella valorizzazione turistica della nostra provincia, a cui da sempre puntiamo e che tutti crediamo sia una priorità per il nostro territorio”.
Il presidente di Conitours conclude aggiungendo che gli imprenditori turistici sono pronti a fare la loro parte, sostenendo anche economicamente l’aeroporto, ma nello stesso tempo chiedono a gran voce che le amministrazioni locali, in primis i Comuni, la Provincia, la Regione, i rappresentanti politici e le Fondazioni bancarie del nostro territorio partecipino, a fianco della Camera di commercio di Cuneo, al mantenimento e al rilancio dello scalo cuneese.