“Quello di Saluzzo è un ospedale con un suo valore e significato, con un preciso ruolo nella rete“. Lo ha ribadito il direttore generale dell’Asl CN1 Francesco Magni, venerdi 3 luglio, in occasione della presentazione alla stampa dei dati di attività di ortopedia e chirurgia generale degli ultimi due anni.
Savigliano e Saluzzo, restano sedi di un unico ospedale, con équipe chirurgiche integrate e specializzazione negli interventi. Come in Ortopedia, struttura semplice di cui è responsabile da due anni Paolo Trossarello, dove si praticano interventi alla spalla, la chirurgia della mano (anche quella maggiore che affronta i problemi degenerativi dell’arto), del ginocchio con tecniche artroscopiche, del piede con tecniche in anestesia periferiche meno invasive e inoltre la chirurgia vertebrale minore. A Savigliano sono concentrati gli interventi di protesica, quelli vertebrali maggiori, la traumatologia. Un’organizzazione che consente agli 11 ortopedici di svolgere volumi importanti di attività sulle due sedi, garantendo a Saluzzo 5 sedute operatorie settimanali (3 con la presenza dell’anestesista), 5 ambulatori di prime visite con orario pomeridiano e 5 al mattino per i controlli.
Notevole anche l’attività di chirurgia generale, di day e week surgery e ambulatoriale nella struttura di cui è responsabile Piercarlo Sciandra. Il 2014 ha registrato 7500 prestazioni ambulatoriali, di cui 1400 interventi veri e propri e 672 interventi in day e week surgery (in particolare 330 ernie plastiche, 150 varici con anestesista, 32 con percorso ambulatoriale, 70 colecisti, ernie ombelicali) con numeri in ascesa.
Un’attività dunque importante, alla quale occorre aggiungere gli interventi di oculistica e, da qualche mese, anche le sedute di otorinolaringoiatria. I numeri dei passaggi al pronto soccorso sono positivi, con una aumento nel primo trimestre 2015, in linea con il trend registrato in quel periodo negli altri ospedali. Anche nel caso del Pronto soccorso c’è un’équipe integrata, con un unico Primario. Il punto di riferimento per i Saluzzesi resta dunque il pronto dell’ospedale cittadino, da dove, se ritenuto necessario, vi è l’eventuale trasferimento a cura dell’Asl, in altra sede.