È stata denominata non a caso operazione “GEMELLI”, quella brillantemente condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Saluzzo culminata l’altra notte con la cattura di due fratelli gemelli albanesi pregiudicati 30enni Edmond ed Eduard Trushi; per entrambi è stato emesso un ordine di custodia cautelare in carcere per i reati di furto aggravato e continuato in abitazione, rapina aggravata, violenza, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
L’indagine dei militari dell’Arma saluzzese era partita a fine ottobre dello scorso anno quando i due fratelli, di notte, avevano messo a segno in sequenza ben sette furti in altrettante ville ubicate a Rifreddo, Sanfront e Saluzzo, zona da loro ben conosciuta per avervi vissuto tra il 2002 ed il 2006 prima di trasferirsi in Veneto.
I gemelli, giunti in provincia di Cuneo a bordo di un’auto rubata in provincia di Padova la notte precedenza dal cortile di una villa depredata in cui era parcheggiata, alle cinque del mattino vennero intercettati in via Pinerolo a Saluzzo dai carabinieri che riuscirono a bloccarne uno mentre l’altro, sebbene in un primo tempo fosse riuscito a fuggire a piedi nei campi, incurante ed affatto intimorito dalla presenza dei militari, era tornato indietro aggredendoli con calci e pugni riuscendo a liberare suo fratello. Nella circostanza alcuni carabinieri dovettero ricorrere alle cure mediche.
Ma Eduard, nell’aggredire un carabiniere, perse del sangue sulla bandoliera che indossava il militare. Circostanza per lui fatale, infatti le tracce ematiche furono poi repertate e, grazie al confronto avvenuto dopo col suo profilo genetico a cui fu successivamente sottoposto dai carabinieri del RIS di Parma nell’ambito di altro procedimento penale per furto della Procura della Repubblica di Verona, Eduard venne identificato con assoluta certezza. La refurtiva, per oltre 10mila euro tra contanti ed altri beni depredati poco prima, l’abbandonarono sul posto ed è proprio seguendo le loro tracce che i carabinieri sono poi arrivati a loro addebitandoli la rapina di quella notte, un’altra rapina pluriaggravata commessa la notte del 26 gennaio 2015 ai danni dei proprietari di una villa a Treviso i quali, avendo sorpreso i ladri di notte in casa li affrontarono ma vennero dai gemelli malmenati, ed un altro centinaio di furti in abitazioni commessi dai due arrestati nelle province di Cuneo, Vicenza, Verona, Mantova, Ferrara, Treviso, Udine, Padova, Gorizia, Pesaro Urbino, Pisa, Rovigo, Pisa, Pistoia e Firenze.
Dall’attività investigativa è emerso che il modus operandi posto in essere dai gemelli era sempre lo stesso. Agivano solo di notte mentre i proprietari di casa dormivano, prediligevano ville particolarmente appariscenti da cui traspariva una certa opulenza di chi vi abitava, l’accesso avveniva sempre mediante il perforamento delle serrature delle porte d’ingresso con un trapano elettrico silenzioso poi sequestrato dai carabinieri, qualora le vittime colte nel sonno si fossero svegliate le affrontavano con violenza.
Per comunicare i due usavano telefonini intestati fittiziamente ad extracomunitari del Gambia, Mozambico o Pakistan, che cambiavano continuamente rendendo ancora più difficoltosa la loro individuazione da parte dei militari e per gli spostamenti, molto frequenti da est ad ovest della pianura Padana, usavano due auto di grossa cilindrata molto veloci di loro proprietà, una Ford Mustang 4500 coupé ed una Mercedes SLK coupé, poi sequestrate dai carabinieri saluzzesi a Castiglione delle Stiviere, comune in provincia di Mantova dove dimoravamo abitualmente. Da quella località nei pressi del Lago di Garda, strategica per i loro spostamenti perché vi è il casello autostradale dell’autostrada A 4 TORINO-MILANO-VENEZIA-TRIESTE, i due fratelli partivano per mettere a segno le loro scorrerie al nord ed alcune regioni del centro Italia.
Nel corso della perquisizione in quella casa, diventata la loro base operativa per compiere gli episodi delittuosi contestatigli e di cui ora dovranno rispondere, i carabinieri di Saluzzo supportati dai colleghi del posto hanno rinvenuto e sequestrato buona parte della refurtiva ancora da piazzare sul mercato nero: 24mila euro in contanti, 5 orologi Rolex in oro tra cui uno da donna con diamanti incastonati di ingente valore, ancora orologi di altri noti marchi di pregio, diamanti ed una sessantina di monili in oro, il tutto per un valore complessivo di circa 300mila euro.
Movimentate anche le fasi della cattura perché mentre Eduard è stato subito rintracciato ed arrestato a Castiglione delle Stiviere, Edmod riusciva a fuggire alla guida della sua velocissima Ford Mustang 4500 facendo perdere le sue tracce per oltre 24 ore. La perseveranza dei carabinieri di Saluzzo ha però avuto la meglio ed anche lui è stato bloccato mentre si aggirava in provincia di Mantova, dopo aver girovagato per varie località della Lombardia, ed ora è in carcere insieme al fratello gemello.
La refurtiva di ingente valore economico sequestrata ai due gemelli albanesi – caratterizzati da un’intensissima attività predatoria in un vasto ambito territoriale che va dal Piemonte al Friuli ed alla Toscana e da un’elevata pericolosità sociale interrotta solo grazie all’impegno dei carabinieri di Saluzzo – è ancora in corso di compiuta catalogazione e sarà, appena possibile, restituita ai legittimi proprietari sparsi in varie località del nord e centro Italia.