L’annata agraria 2014 e commerciale 2014-2015 in provincia di Cuneo si è presentata nel complesso positiva in termini produttivi, ma negativa per quanto riguarda i prezzi all’origine, scesi per effetto della crisi dei consumi in misura preoccupante nei settori ortofrutticolo, cerealicolo, lattiero caseario e delle carni.
Questo è il dato principale che emerge dalla ricerca della Provincia, Settore Politiche agricole e pubblicato nei giorni scorsi.
Sul fronte delle quotazioni di mercato i prezzi alla produzione delle principali coltivazioni cerealicole sono risultate deludenti rispetto le quotazioni della precedente campagna commerciale, condizionate fortemente dagli scenari di mercato globali (-21,1% mais, -19,7% frumento tenero, -15,1%, orzo -14,7%). Gli unici dati positivi riguardano le quotazioni dell’avena +30,0%, del frumento duro +25,8% e del risone +3,8%.
La vite da vino nel 2014 ha registrato una vendemmia scarsa per effetto delle anomalie meteorologiche del -5,4%. Nonostante tutto, la qualità dell’uva ottenuta è stata soddisfacente, con punte di eccellenza in alcuni areali e situazioni. Si riconferma come nel 2013 un aumento dei prezzi delle uve e dei vini cuneesi sostenute dall’aumento della domanda a livello mondiale.
Nel settore frutticolo l’andamento meteorologico del 2014 ha consentito un recupero produttivo di tutte le produzioni. Al contrario la campagna commerciale della frutta estiva 2014 è stata una delle peggiori degli ultimi anni con prezzi medi alla produzioni in molti casi sotto il costo di produzione (-37,2% per le albicocche, -42,7% nettarine, -31,1% pesche, -24,4% susine, -15,0% per le pere). Eccezionalmente positivo, al contrario, è stato l’andamento produttivo e commerciale del nocciolo aumentato rispettivamente del +16,5% e del +98,7%.
Per quanto riguarda il settore zootecnico si mantiene pressoché invariata la consistenza del patrimonio bovino (+0,7%), mentre aumenta il patrimonio di caprini (+17,0%), ovini (+14,5%), avicoli (+8,1%) e suini (+4,0%). Diminuisce la consistenza dei conigli (-4,5%) e dei bufalini (-1,6%). Il prezzo alla stalla del latte in Piemonte nel 2014, anche per effetto del record produttivo registrato, è diminuito del -16,2% così come è proseguito il calo dei prezzi medi all’origine dei principali prodotti lattiero-caseari.