Mentre nei frutteti della provincia di Cuneo è in pieno svolgimento la raccolta delle pesche e delle nettarine, alcune campagne frutticole sono praticamente ultimate o si avviano alla conclusione con la fine del mese o i primi giorni di agosto.
È il caso dei piccoli frutti, delle susine e delle albicocche. Nonostante una primavera che ha riservato alla Granda molti temporali, spesso anche violenti e associati a grandinate, la frutta estiva è di qualità.
I piccoli frutti, come mirtilli e lamponi, ad esempio, sono particolarmente ricercati perché incontrano sempre più il gusto dei consumatori, italiani e non solo.
“L’inizio della stagione frutticola è stato senza dubbio positivo – commenta Alberto Giordano, presidente sezione ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo -. C’è molto interesse, infatti, da parte del mercato nei confronti dei piccoli frutti, sempre più richiesti anche all’estero, così come buona è la risposta del mercato alle nostre susine di varietà ramassin”.
Le grandinate e i forti temporali hanno causato qualche danno su alcune varietà di albicocche, ma dopo un primo momento di esitazione, anche questa tipologia di frutto sta riservando buone soddisfazioni ai frutticoltori cuneesi:
“La qualità è ottima – afferma ancora Giordano – e come già avvenuto lo scorso anno, il mercato mostra particolare interesse soprattutto per le varietà più tardive, la cui raccolta andrà a concludersi nelle prossime due/tre settimane. Auspichiamo che i segnali fin qui incoraggianti si registrino anche sulla campagna delle pesche e nettarine, attualmente in corso, aiutando il comparto a riprendere quota dopo un 2014 a dir poco difficile. La raccolta è agli inizi e tracciare un bilancio ora è prematuro, tuttavia il caldo di queste settimane ha positivamente influito sui frutti, che si prospettano di assoluta qualità. Ci auguriamo che la richiesta da parte del mercato e il consumo di frutta fresca aumentino, complici anche l’afa e il calore, favorendo così la risalita dei prezzi riconosciuti ai produttori”.
Quest’anno, dopo oltre un decennio di calo, i consumi di frutta in Italia sembrano leggermente risalire, con un incremento stimato del 5% rispetto all’anno scorso. Ma siamo ancora molto lontani dai consumi del 2000. In generale, infatti, tra il 2000 e il 2014 gli acquisti pro capite di frutta e ortaggi freschi sono scesi nel nostro Paese tra il 12 e il 15%. A questo si aggiunge una non adeguata redditività del comparto, con prezzi che sovente faticano a coprire i costi sostenuti.