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Un omicidio scaturito da un furto finito nel sangue. Sarebbe questo il movente dell’assassinio di Asti | Operazione complessa dei carabinieri per giungere all’arresto del magazziniere Pasqualino Folletto

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Ieri pomeriggio, com’è noto, si è infine arrivati alla conclusione del giallo di Asti sull’uccisione della tabaccaia.Sarebbe stato frutto di un furto finito male, che per l’assassino, incensurato magazziniere di 45 anni, padre di tre figli, ha fruttato 800 euro. “Mi servivano per mangiare; ho comprato la spesa ai miei figli”, avrebbe poi confessato l’assassino.

 

I Carabinieri del Comando Provinciale di Asti, unitamente a quelli del Reparto Crimini Violenti del ROS di Roma ed al personale del ROS di Torino e Milano, supportati dai Carabinieri del Reparto Analisi Criminologiche Sezione Psicologia Investigativa del RACIS di Roma e dai colleghi del RIS di Parma, a conclusione delle approfondite indagini svolte in relazione all’omicidio della 55enne Maria Luisa FASSI, gerente della tabaccheria di via Volta 40 in Asti, avvenuto alle 07.40 circa del 4 luglio 2015, hanno effettuato il Fermo di indiziato di delitto nei confronti di FOLLETTO Pasqualino Cl. ’69, incensurato.

 

L’attività investigativa, diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Asti, Dott. Luciano TARDITI, ha avuto inizio nell’immediatezza dei fatti ed ha portato all’individuazione del magazziniere astigiano.

 

Il risultato operativo è frutto di un meticoloso incrocio di numerosi elementi investigativi (immagini estratte dalle telecamere cittadine, attività tecniche e di sorveglianza dinamica nonché numerosissime escussioni testimoniali).

 

L’uomo, interrogato sin dalla tarda mattinatadel 24 luglio 2015, negli uffici della caserma Carabinieri “Scapaccino” nel corso dell’esame testimoniale, verso le ore 16.30, ha reso piena confessione circa l’efferato crimine commesso, maturato nel corso della rapina perpetrata la mattina del 4 luglio 2015.

 

Nel corso della conferenza stampa sono emersi poi i motivi che lo avrebbero spinto all’omicidio di Maria Luisa.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti si è giunti a Pasqualino Folletto grazie alle immagini delle telecamere. L’uomo è giunto alle 7,15 della mattina del 4 luglio davanti alla tabaccheria di Maria Luisa Fassi ed è andato via alle 7,42.

Ha parcheggiato prima la sua auto, risultata poi colpita da sequestrato amministrativo, dalla parte opposta al negozio poi dopo un’inversione, si è sistemato con la portiera del guidatore davanti alla tabaccheria. Altre telecamere avrebbero poi ripreso l’uomo che dopo l’omicidio sarebbe tornato nell’azienda in cui fa il magazziniere, avrebbe cambiato vestiti e scarpe e li avrebbe bruciati.

 

“Non c’erano univoci indizi – ha detto ancora il pm Tarditi – ma quando lo abbiamo interrogato e ha negato di essere stato sul luogo della tabaccheria ci siamo convinti del suo coinvolgimento. Poi è crollato, disperato”.

 

“Siamo partiti da un’ombra – ha aggiunto il tenente colonnello, comandante provinciale dei carabinieri di Asti Fabio Federici – perchè la prima telecamera ha ripreso solo l’ombra dell’auto che poi, grazie ai controlli, abbiamo dato un volto al colpevole. Ci sono state tante illazioni ma non ci sono altre ipotesi, se non quella della rapina finita male. Una squadra ha lavorato senza sosta 24 ore al giorno e, a tre settimane dal delitto, abbiamo dato la risposta”.

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