Ieri, giovedì 30 luglio il tavolo di coordinamento per monitorare la situazione relativa al raddoppio del tunnel di Tendaè tornato a riunirsi, alla presenza del Prefetto Giovanni Russo, per fare il punto della situazione e valutare i prossimi sviluppi.
La dettagliata relazione dell’Anas sullo stato dei cantieri ha precisato che sono ormai definitivamente terminati i lavori di stabilizzazione relativi ai due imbocchi, che erano assolutamente necessari per poter proseguire con i lavori. Sono poi iniziati i cantieri di scavo dei due imbocchi, sia dalla parte italiana che da quella francese, che stanno in questi giorni portando avanti la parte più difficoltosa, con un totale di 20 metri già scavati per ciascun lato. Anas ha assicurato che, passata questa prima fase, la più delicata, l’operazione di scavo proseguirà più velocemente, con un media di 4 metri al giorno. Inoltre sono terminati i lavori a un’opera propedeutica che era necessario portare a termine il prima possibile: la captazione delle acque alle sorgenti di San Macario a Robilante.
Secondo le stime di Anas i lavori sono in ritardo di 3-4 mesi sulla tabella di marcia, ma parallelamente a quelli di scavo ai due imbocchi stanno andando avanti una serie di altri cantieri, come l’allargamento della strada da parte italiana e l’eliminazione di un paio di tornanti sul lato francese.
A creare maggior dibattito al tavolo di concertazione la presentazione dei lavori che partiranno in autunno. Le nuove chiusure hanno dato origine a non poche perplessità tra i presenti all’incontro, che temono di vedere ancora una volta a rischio la stagione invernale. Per questo si è convenuto che Anas presenti proposte alternative di chiusura (che coinvolgano anche le ore giornaliere ma escludano i week-end, o che si prolunghino su periodi più lunghi e concentrati nel tempo), per poterle meglio valutare con tutti i soggetti coinvolti in un prossimo tavolo e cercare ancora una volta la soluzione migliore per tutti. “L’obiettivo – dice Luca Chiapella, presidente provinciale di Confcommercio – è quello di avere un piano di aperture e chiusure condiviso, preciso e rispettato, in modo da poter programmare nel modo migliore la stagione invernale e cercare di minimizzare i problemi per gli operatori della valle”.