Ancora una borsa-lavoro al Comune da parte del Lions Club Cherasco. Soprattutto ancora un’iniziativa esemplare da parte del sodalizio cheraschese, molto attento al disagio sociale dei propri concittadini: ha elargito al Comune un contributo di 2.000 Euro che è diventato una “borsa-lavoro” per un capofamiglia cheraschese disoccupato.
Mosso dallo scopo di promuovere l’occupazione, la qualità, la sicurezza e regolarità al lavoro, il Comune di Cherasco, da inizio agosto per tre mesi, dà la possibilità a un cheraschese senza lavoro di beneficiare della borsa–lavoro del Lions Cherasco, che presterà servizio nel settore lavori pubblici del Comune, a fianco dei cantonieri.
Non è la prima volta che il Lions Cherasco dà una borsa-lavoro e più in generale si occupa delle realtà cheraschesi in difficoltà, da tempo per esempio collabora con la Casa di Riposo Ospedale di Cherasco o con l’Istituto Comprensivo scolastico.
«Noi soci del Lions Cherasco – dichiara Elisa Cavallero presidente del Lions Club Cherasco – siamo fieri di poter dare aiuto ad un nostro concittadino in difficoltà, proprio per dare voce al nostro motto, ormai famoso, che è servire, non in senso caritatevole, ma umanitario, il che è molto di più. Posso dire con certezza, in qualità di Presidente, che non si tratta di un’azione fine a se stessa, ma che lascia dietro di sé una scia di buoni propositi a cui noi cerchiamo e vogliamo rispondere come associazione nel presente e nel futuro».
«Ringraziamo di cuore il Lions Club Cherasco – dice il sindaco Claudio Bogetti – è una realtà che si è distinta per tante iniziative a favore della nostra città e dei suoi cittadini: in questi cinque anni di attività con diversi interventi ha aiutato per esempio la nostra scuola, la casa di riposo donando attrezzature necessarie e utili, ha contribuito in tante altre occasioni sostenendo le fasce più deboli. Questo della borsa-lavoro, la seconda dopo l’esperienza positiva dell’anno scorso, è un bel gesto di solidarietà pratica che in accordo con il Lions Club Cherasco sarà assegnata ad un capofamiglia che ha perso il lavoro».