Mancano ormai pochissimi giorni alla scadenza delle denunce dei redditi. Il 20 agosto si avvicina e Assotrasporti chiede a gran voce il rinvio del termine di pagamento delle imposte per l’autotrasporto.
A rendere indispensabile il rinvio è il fatto che tutto tace ancora sugli importi da inserire nella denuncia dei redditi per la deduzione delle spese di trasferta dei piccoli autotrasportatori.
Per ora, l’unica nota ufficiale resta quella del 2 luglio scorso, in cui l’Agenzia delle Entrate dava notizia del (drastico) taglio della deduzione forfetaria giornaliera delle spese di trasporto non documentate, indicandone gli importi ridotti.
Colti di sorpresa dal taglio dei fondi, i trasportatori non hanno risorse sufficienti per affrontare un aumento delle imposte da versare all’ultimo minuto. In più, risulta ormai per loro impossibile poter ottenere il ricalcolo sulla base di nuovi importi non ancora ufficializzati dall’Agenzia delle Entrate.
È gravissimo che la pubblica amministrazione riservi un simile trattamento a cittadini che svolgono un duro lavoro, in un settore vitale per l’economia nazionale, ma in grande e profonda crisi da anni.
Ancora una volta, emerge con chiarezza il fallimento di “quel tavolo di concertazione” che, a parole, ha portato contributi a pioggia all’autotrasporto, ma che nei fatti ha solo contribuito a rimpolpare le casse delle più grandi associazioni di categoria, senza alcun beneficio concreto per il settore. È inaccettabile che, dopo tanti anni di risorse destinate al comparto, i trasportatori siano costretti ad attendere i risparmi sulle imposte – o gli sconti sulle autostrade – per sopravvivere, saldando i debiti.
A pochi giorni dal termine, lo scenario cui assistiamo vede un’associazione dichiarare cifre non ufficializzate dall’Agenzia delle Entrate, altre associazioni plaudire all’accordo per un (non ancora confermato) ripristino parziale delle risorse e criticare chi ha annunciato le cifre, altre ancora tacere.
Speriamo solo non sia il solito “balletto” di politica sindacale, posto in essere dal solito burattinaio, che resta dietro le quinte per pilotare la situazione, far esasperare la categoria, danneggiare chi si mette in luce dichiarando accordi e cifre, accaparrarsi il consenso e riprendersi il centro della scena.
Assotrasporti denuncia con forza simili “giochetti” e chiede azioni concrete al Governo, a cominciare dal rinvio del termine di pagamento delle imposte per i trasportatori.