Attraverso una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente e all’assessore al Turismo della Regione Piemonte, Confindustria e Cna Cuneo hanno manifestato le loro forti perplessità per alcuni aspetti fortemente penalizzanti per il territorio cuneese del disegno di legge volto a modificare la Legge Regionale n. 75 del 1996 in materia di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte.
In particolare, gli industriali e gli artigiani della provincia di Cuneo hanno puntato il dito su tre questioni: la creazione di un nuova agenzia regionale, che potrebbe accentuare ulteriormente il “torinocentrismo”; il sostegno economico regionale alle Atl proporzionale alle quote in possesso dalla Regione, che non sarebbe premiante per le Atl più attive, come le due della Granda; l’apertura alla possibilità per le Atl di commercializzare prodotti e servizi, che creerebbe una competizione sleale con altri soggetti come i consorzi turistici, spesso soci delle medesime Atl.
“Sebbene il testo debba ancora essere esaminato dalla Commissione e dal Consiglio regionale – scrivono al presidente Sergio Chiamparino i presidenti di Confindustria Cuneo, Franco Biraghi, e Cna Cuneo, Fernanda Fulcheri -, vediamo con sospetto la creazione di una nuova Agenzia regionale (DMO Piemonte), che oltre a finalità di promozione turistica, di accoglienza e informazione, abbia anche il compito di coordinare le Atl: questo lascia supporre un processo di centralizzazione che troppe volte ha significato destinare risorse a Torino a scapito dei territori di provincia. Il fatto che a questa Agenzia possano partecipare anche soggetti privati, crea il rischio concreto che questi ultimi dismettano le proprie partecipazioni attuali nelle Atl per aderire invece al nuovo soggetto, che avrà sicuramente più potere nella destinazione degli impegni e degli investimenti”.
“Altrettanto deleterio – continua la lettera – è il capitolo che prevede il sostegno economico della Regione sia concesso in misura proporzionale alle quote che la Regione possiede nelle Atl. Questa disposizione penalizza di fatto le Atl più attive, che hanno negli anni coinvolto soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo del turismo, e favorisce invece ingiustamente quelle che meno si sono spese per allargare la partecipazione dei soggetti del territorio e ora si ritrovano con elevate quote di partecipazione regionale. Il fatto poi che sia prevista da parte delle Atl la possibilità di commercializzare prodotti e servizi locali finalizzati alla promozione e alla fruizione delle risorse turistiche, potrebbe mettere alcuni operatori economici del territorio in competizione sleale con le Atl, quest’ultime godendo di contributi pubblici”.
Confindustria e Cna Cuneo concludono ribadendo la loro disponibilità ad un confronto finalizzato alla composizione di un testo normativo efficace e soprattutto equo nei confronti di tutti i territori turistici che compongono la nostra Regione.