Auguri non formali né retorici per la vigilia e la ricorrenza di ferragosto arrivano – indirizzati alle prospettive socio economiche locali e più complessive – dal Patron di Bra Servizi Giuseppe Piumatti, per due lustri dirigente delle Pmi a tutti i livelli e a tutt’oggi attento osservatore delle dinamiche decisionali, o non decisionali, delle istituzioni politiche centrali e periferiche.
Un augurio che parte dalla stessa famiglia Piumatti, che nelle passate settimane ha salutato l’avvento della piccola Nicole, nata da Sonia, figlia e diretta collaboratrice del fondatore del Gruppo eco industriale braidese, e da Domenico Scarzello, direttore commerciale e anima del Museo della Scrittura meccanica ospitato nello stesso stabilimento di corso Monviso.
“La nostra mission è quella di salvaguardare la dimensione umana, sociale e familiare della nostra attività, perché è dall’attaccamento di ciascuno di noi che questa può continuare a innovarsi, rafforzarsi e rappresentare un servizio 365 giorni all’anno per famiglie e Pmi. L’arrivo della splendida Nicole, che mi promuove al rango di nonno, vuole anche simboleggiare la continuità e lo sguardo al futuro che è una costante del nostro impegno”, spiega un commosso Piumatti. “Sono auguri non convenzionali che intendo, intendiamo rivolgere in una fase in cui larga parte della politica è in vacanza mentre tante famiglie, imprenditrici, lavoratrici o inoccupate, non se la potranno permettere e in cui, nei giorni scorsi, sono usciti i dati più aggiornati dell’Osservatorio regionale e provinciale sul mercato del lavoro. Negli ultimi dodici mesi – prosegue l’imprenditore – gli avviamenti lavorativi nella Granda sono stati di poco superiori alle 88.000 procedure di assunzione, diecimila in meno dello stesso periodo del 2008, e per lo più con un quasi dimezzamento della incidenza del tempo indeterminato da allora a oggi e con circa quattromila aziende in meno propense ad assumere. Questo tenderebbe a confermare le difficoltà a tornare ai livelli antecedenti l’avvio della crisi economica, anche perché nel 2008 il tessuto produttivo della nostra provincia creava ogni giorno quasi tre nuovi posti di lavoro netti (occupazione vera, dal saldo positivo tra avviamenti e cessazioni), mentre nell’ultimo anno si sono persi giornalmente dodici occupati. Quando nel 2008 assunsi la presidenza di Confapi provinciale, proposi la restituzione delle chiavi delle aziende alle più alte cariche pubbliche di provincia e regione. Oggi le chiavi, come ho già avuto modo di dire una volta, ce le teniamo strette, perché se si continua a chiudere restano in piedi soltanto più gli apparati politici e delle Partecipate che portano solo aumenti di costi e non di posti per il normale cittadino”.
Un augurio che ricade proprio nel giorno da cui, per poter portare avanti le attività umane del pianeta, si dovrà iniziare a intaccare le risorse naturali dedicate al 2016. “Sviluppo, occupazione, Pil si rilanciano ricavando nuove e qualificate materie prime, energetiche e infrastrutturali, dagli scarti produttivi già presenti – conclude Piumatti – questo è l’unico modo per immaginare una reale ripartenza duratura di tutti i settori industriali e manifatturieri, abbattendo il costo fiscale e burocratico oggi da sostenere per poter realizzare, laddove ce lo consentano, queste lavorazioni.
Altrimenti, scaduti gli incentivi una tantum sulle assunzioni, si tornerà da punto a capo. Sarei il primo a gioire se, alla fine di questo anno o entro la primavera del prossimo, si potesse tornare ai livelli assuntivi e occupazionali del 2008; ma se non cambierà il clima fiscale e amministrativo sulle Pmi, che rimane sbilanciato sul sanzionatorio, a fine periodo saremo di nuovo qui a interrogarci, e non ce lo possiamo più permettere”.