Hanno risposto in tanti alla proposta lanciata da Cheese qualche settimana fa, aprendo le porte delle proprie case ai delegati che saranno presenti all’evento dal 18 al 21 settembre.
Pastori, casari, giovani cuochi e accademici che lavorano per garantire cibo buono pulito e giusto a tutti, sono oltre 50 le donne e gli uomini invitati da Slow Food e provengono principalmente dall’Europa continentale, dall’Africa e dall’America Latina. In molti hanno già “trovato casa” a Bra, ma anche a Cherasco e Fossano, entrambe Città di Terra Madre che vedono una forte partecipazione della rete di Slow Food.
Per tutte le famigle che, magari in vacanza ad agosto, avessero saltato la prima “chiamata all’accogliezza”, c’è ancora possibilità di vivere questa esperienza, basta inviare una mail a [email protected] o chiamare lo 0172 419603.
«È anche questo un contributo che i cittadini braidesi non mancheranno di dare alla piena riuscita della decima edizione di Cheese», afferma il sindaco di Bra, Bruna Sibille. «L’esperienza che viene proposta consente a entrambi gli attori di ottenere un vantaggio. All’ospite di poter essere coinvolto nella quotidianità delle nostre famiglie e godere appieno non solo l’evento ma anche conoscere il nostro modo di vivere. Per l’ospitante la possibilità di avere un momento di incontroinfop e confronto con persone di altre culture, che possono però aprire gli orizzonti e favorire gli scambi. Come già accade in occasione dei gemellaggi, degli scambi scolastici e formativi o come già accaduto con Terra Madre, all’appello Bra risponderà presente».
I delegati di Cheese parteciperanno ai Laboratori del Gusto e alle Conferenze e avranno la possibilità di condividere problematiche e prospettive di miglioramento sui temi a loro più cari. Per le famiglie che apriranno le porte delle loro case, mettendo a disposizione una stanza o più posti letto, si prospettano 5 giorni intensi in cui potranno conoscere personaggi straordinari, la loro cultura e le loro usanze. Per i delegati si tratta spesso della prima esperienza all’estero e, grazie all’opportunità offerta da Slow Food, affronteranno un lungo viaggio, vedranno nuove realtà lontane anni luce dalla loro quotidianità e assaporeranno l’accoglienza italiana.