Solo un mix tra le difficoltà del calcio estivo e la mezza follia di due compagini ancora in via di ricostruzione poteva offrire uno spettacolo di questo tipo. Saluzzo ed Olmo hanno dato vita ad uno dei derby cuneesi di Eccellenza più strani ed entusiasmanti degli ultimi anni in questa prima giornata di campionato, chiudendo con un rocambolesco 5-4 finale in favore degli ospiti, al termine di un match in cui è accaduto l’inverosimile.
Saluzzo?
Che fosse una domenica diversa dalle altre lo si era intuito già dai primissimi minuti di gioco. Nemmeno un quarto d’ora ed il risultato era già di 0-3. Merito del trio offensivo olmense, composto da Ligotti e dai due Dalmasso, Andrea e Giacomo, assolutamente letali sotto porta. Merito della scelta tattica azzeccatissima di mister Calandra, che notati i problemi difensivi saluzzesi decide di attuare l’antica e quanto mai efficace filosofia del “palla lunga e pedalare”. Merito, o meglio, demerito, soprattutto, della pressoché scandalosa prova della linea arretrata del Saluzzo, quasi imbarazzante a livello di posizionamento e di solidità, fluida come marmellata, a cui serve solo da leggera attenuante il forfait dell’ultim’ora di Carli, sostituito da Drago, per comporre una coppia centrale (da rivedere) con Caldarola. 13 minuti, insomma, bastano per capire che andamento avrà il primo tempo, proseguito di fatto sulla falsa riga del primo quarto d’ora, con i granata frastornati e gli olmensi esaltati dal triplo vantaggio.
Che mazzata!
In apertura di ripresa, Rignanese sembra correre ai ripari con l’innesto di Aleksovski per Tallarico, ma la musica non cambia, fortemente segnata dagli acuti degli attaccanti di Calandra. Spicca in particolare la voce forte di Giacomo Dalmasso, che, nel giro di 5’ nella seconda frazione, confeziona un 5-0 che sa di colpaccio. Prima finalizza al meglio un contropiede sugli sviluppi del primo corner della ripresa saluzzese, imbeccato da Lerda, poi pone la proverbiale ciliegina sulla torta della tripletta personale con un destro pazzesco in contro balzo, dopo aver bruciato ancora una volta in velocià Caldarola su lancio di Bianco dalle retrovie. Una follia. Qualcuno sugli spalti inizia ad innervosirsi. Ed è qui che esce, almeno, l’orgoglio del Saluzzo e dei suoi uomini migliori.
Dal rigore-regalo al possibile 5-5
E’ lì che ogni discorso sembra chiuso, tanto che pure il rigore gentilmente offerto dal signor Cipriano al Saluzzo e trasformato da Lapadula non sembra essere più di una caramella donata per alleviare il dolore del 5-0. Un gol che pare inutile, quindi e che ha invece la caratteristiche di ridonare speranza al Saluzzo, bravo a sfruttare l’entusiasmo del momento e la solita vena di Lapadula, che non sembra molto lontano da quello devastante di due anni fa, trovando prima la seconda rete con Ahmed in mischia in area, poi il tris con un colpo di testa facile facile del casco di Morero, infine il clamoroso 4-5 di Gozzo con un bel destro da fuori. Mancano ancora dieci minuti e tutto a questo punto sembra improvvisamente possibile, vista anche la subitanea espulsione di Calandra, sintomo di una certa confusione in casa Olmo che mai ci si sarebbe aspettati 20’ prima. Nulla di più accade, invece, se non una traversa scheggiata di testa dal solito Lapadula. Forse era giusto così. Vince l’Olmo che porta a casa tre punti subito pesanti al di là delle dichiarazioni del caso che sembrano sminuirli. Giusto però un esame di coscienza sia da una parte che dall’altra: il Saluzzo ha giocato solo la mezz’ora finale, ma la cosa che preoccupa è la constatazione che la squadra sembra essere soprattutto quella dei primi 60’; l’Olmo, invece, non può regalare così tanto ad un pugile avversario completamente tramortito, perché dormite così evidenti possono essere pagate in altri contesti.
Saluzzo-Olmo 4-5
Reti: 8’pt Andrea Dalmasso (O), 11pt’ Ligotti (O), 13’pt, 1’st, 5’st Giacomo Dalmasso (O), 9’st rig. Lapadula (S), 16’st Ahmed (S), 28’st Morero (S), 33’st Gozzo (S)
Saluzzo (4-4-2): Marcaccini; Berrino, Drago (8’st Serra Marco), Caldarola (46’st Faridi), Serra Alessandro; Ahmed, Sacco, Gozzo, Tallarico (1’st Aleksovski); Morero, Lapadula.
Olmo (4-3-1-2): Campana; Bianco (48’st Parola), Sciatti, Manfredi, Pepino; Lerda, Magnaldi, Oggero; Ligotti (10’st Balsamo Emanuele), Dalmasso Andrea (17’st Colombero), Dalmasso Giacomo.
Arbitro: Sig. Cipriano di Torino
Ammoniti: Sacco, Pepino, Oggero, Balsamo Emanuele
Espulso: Calandra (Allenatore Olmo) per proteste
Carlo Cerutti