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Motori: la Garessio-San Bernardo 2015 accende i motori

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Sono 65 i concorrenti iscritti della Garessio-San Bernardo 2015: cinquantasei tra le moderne e nove tra le storiche, in tanti hanno risposto al richiamo di una competizione che, anno dopo anno, edizione dopo edizione, continua ad attirare un gran numero di appassionati, pronti a sfidarsi e a dare spettacolo in tre manche cronometrate lungo gli oltre quattro chilometri di percorso che dal piccolo borgo medioevale della provincia di Cuneo, con otto tornanti panoramici e particolarmente impegnativi dal punto di vista tecnico, salgono al Colle San Bernardo coprendo un dislivello di 300 metri.

 

Per la vittoria, occhi puntati sulla sfida tra potenza e agilità che vede contrapposte la Chiavenuto Sport di Pasquale Bentivoglio, unica tra le Sport Prototipi Slalom a Garessio, e la formula Predator’s PC8 motorizzata Suzuki di Marco Boggiano. Il gruppo più numeroso atteso al via è quello Speciale con ben venticinque iscritti; quindici gli iscritti in gruppo A e sei tra gli spettacolari prototipi. Completano l’elenco tra le moderne quattro piloti in gruppo N, due in Top Tuning e uno ciascuno tra GTI e Racing Start. Ad aprire la corsa le autostoriche. Prima tra tutte l’ Abarth 1000 bialbero guidata da Marino Fulgenzio. La vettura, una splendida berlinetta preparata da Enzo Osella, fu proprietà di Franco Pilone, pilota ufficiale e collaudatore di Osella dal fisico “extralarge”, che a Garessio vinse nel 1970 al volante di una Abarth 2000.

 

La Garessio-San Bernardo numero 43, valida per il Trofeo Nord Slalom e riserva del Campionato Italiano Slalom 2015, è valida anche per il trofeo “Emozione Slalom 2015” e per il trofeo “Hill Climb Classic”, entrambi ad iscrizione gratuita e riservata ai soci ANCAI, istituiti per promuovere i valori di solidarietà tra piloti e ricordare la figura di Giorgio Pianta, uno degli ultimi veri signori dell’automobilismo, che dell’Associazione Corridori è stato Presidente per molti anni.

 

Nelle edizioni fino ad ora disputatesi in oltre mezzo secolo di storia, diciassette di corsa in salita che ne hanno fatto una “classica” dei Gran Premi della Montagna degli anni Sessanta e Settanta e venticinque di slalom, la Garessio-San Bernardo è diventata, per la bellezza del percorso e la qualità dei suoi partecipanti, una delle gare più importanti del panorama automobilistico piemontese. Si iniziò nel 1956, il 2 settembre, e a vincere fu Piero Campanella con l’Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce; lo scorso anno sul gradino più alto del podio è salito Fabio Emanuele su Osella Alfa Romeo al suo quinto sigillo. In mezzo, tanti i campioni che negli anni hanno dato la scalata vincente al San Bernardo.

 

Oltre a Luigi Taramazzo, vero mattatore della Garessio-San Bernardo negli anni Settanta e, dall’alto dei suoi otto successi, incontrastato “re del Colle”, tra i tanti nomi – anche stranieri come quelli di Klaus Steinmetz e Johansen Orther, entrambi vincitori su Abarth 2000 – uno spicca in particolare: quello di Ada Pace. La “corridrice” torinese meglio conosciuta nell’ambiente delle corse con lo pseudonimo di “Sayonara“, la scritta sulla targa posteriore della sua vettura, l’ “arrivederci a poi” che, spesso, il sorpassato di turno era costretto a leggere in una nuvola di polvere, trionfatrice nel 1962 al volante di una Osca 1000 realizzata a Modena dai fratelli Maserati. E quell’anno il Colle, per una volta, si colorò di rosa.

 

Il fine settimana motoristico che animerà le strade di Garessio, considerato – a ragione – uno dei borghi medioevali più belli d’Italia, vedrà la partecipazione del Delt1OneClubItalia che, in occasione della Garessio-San Bernardo, organizza il “2° Raduno Lancia Delta Integrale Garessio-San Bernardo”. Alla due giorni di raduno prenderanno parte una quarantina di vetture che, nella giornata di domenica, faranno passerella lungo il tracciato di gara per raccogliere gli applausi del pubblico: tutti quegli appassionati saliti sul colle per godersi lo spettacolo dei motori che, anno dopo anno, tornano a rombare tra l’azzurro del mare ed il verde delle montagne che vi si affacciano.

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