Un Bra cinico supera di misura l’Argentina Arma| Basta una fiammata dell’ex Ferrario ai giallorossi per conquistare 3 punti d’oro

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Un Bra bello per un tempo torna a casa dalla seconda trasferta ligure dopo lo scivolone di Lavagna con tre pesantissimi punti che gli consentono di portarsi a quota 9, a solo una lunghezza dalla vetta.

Tre punti figli di una solidità difensiva eccezionale, che nel momento di massima pressione dell’Argentina Arma ha consentito alla porta giallorossa di rimanere inviolata complice un Diouf in gran spolvero, e di un cinismo estremo sotto porta, con Ferrario che da buon ex mette nel sacco la settima rete stagionale, poi difesa con i denti da tutto l’undici di Gardano.

L’avvio di gara è frizzante, con il Bra che si fa vedere dopo 12′ con un’incornata fuori misura di Roumadi su corner di Ottonello alla quale risponde un rasoterra di Ceccarelli bloccato a terra dall’attento Diouf. L’incontro pare seguire il copione dell’assoluto equilibrio, ed invece con il passare dei minuti i liguri prendono in mano le redini della gara e inspiegabilmente il Bra arretra concedendo campo e occasioni agli uomini di Ascoli che vanno vicini alla segnatura al 20′ con Ceccarelli la cui conclusione su invito di Lo Bosco non centra la porta, quindi con l’ex centravanti dell’Asti che colpisce di testa centralmente agevolando l’intervento di Diouf, ed ancora alla mezz’ora con lo scatenato Lo Bosco che impegna il portiere braidese su punizione, portiere che si esalta sulla ribattuta volando a togliere dal sette il colpo di testa di Canu. La rete pare nell’aria e arriva, almeno stando alle proteste taggiasche, al 35′ quando una gran conclusione di Lo Bosco centra il palo per poi carambolare sulla schiena di Diouf, reattivo quanto basta a bloccare la sfera sulla riga. Oppure oltre? Per i locali è gol, per l’arbitro no, ed allora il gioco prosegue tra le proteste liguri. Prima del duplice fischio dell’arbitro c’è ancora tempo di ammirare un bel tiro al volo di Canu che sfiora il palo e si perde sul fondo, quindi il riposo, utile per spezzare il ritmo dell’Argentina e consentire al Bra di riordinare le idee.

 

Ed infatti quello che si ripresenta in campo dopo 15′ è tutto un altro Bra, e lo si capisce già al 7′ quando Ferrario dal limite con un gran tiro in corsa manda la palla alta di un nulla. Al 19′ la svolta: Roumadi con astuzia ruba palla a Noto e si invola verso la porta, assist al centro per Ferrario e tocco facile facile del bomber a superare l’incolpevole Manis. Vantaggio improvviso che spezza la partita e raffredda la furia taggiasca. La reazione dell’Argentina è infatti tutta in una conclusione centrale di Lo Bosco ben contenuta da Diouf e in un delizioso colpo di tacco dell’ex Asti e Saint Christophe che lambisce il palo, mentre il Bra si fa ancora vedere con il solito Ferrario la cui mira, questa volta, è imprecisa: il 2 a 0, francamente, sarebbe stata punizione troppo pesante per l’Argentina.

 

ARGENTINA: Manis, Garattoni, Leo, Noto, Tos, Colantonio (72′ Donaggio), Canu (61′ Celotto), Marin, Ceccarelli, Lo Bosco, Bettini (45′ Mannoni). A disp. Forzati, Corio, Ciaramitaro, Leuzzi, Moroni,Cardia
Allenatore: Nicola Ascoli.

 

BRA: Diouf, Bottasso,Corteggiano, Carretto, Ottonello, Prizio, Mazzaferra, Chiazzolino, Ferrario (82′ Pirrotta), Roumadi (72′ Erbini), Jeantet (69′ Dimasi). A disp. Carli, Massa, Di Stefano,Sardo,De Peralta
Allenatore: Massimo Gardano.

 

Arbitro: Dell’Erario da Livorno
RETI: 64′ Ferrario