Riceviamo e pubblichiamo dal Sindaco di Fossano Davide Sordella, il quale replica al Comitato Acqua Bene Comune.
Il giorno 24 Settembre, alle ore 18, sono intervenuto all’incontro organizzato dal Comitato per interloquire con i cittadini presenti.
Riguardo alla decisione del Comitato Esecutivo Egato4 ho comunicato che “lo stesso avrebbe fatto a breve un comunicato pubblico per condividere gli esiti dei confronti di questi mesi.” Ho anche aggiunto che “forse lo stesso non gli sarebbe piaciuto, ma che la decisione era legata ad un serio percorso legale e tecnico.”
NON HO MAI DETTO CHE “questa soluzione sarebbe indotta dal rappresentante dell’area omogenea cuneese Lerda, che non vorrebbe sganciare un euro per risarcire l’uscita del socio privato di Alpiacque (EGEA SpA)”. NON HO MAI NEMMENO NOMINATO IL COLLEGA LERDA!!! Ho detto chiaramente che uno dei punti importanti è di essere consci che nel caso di costituzione di una società unica, gli investimenti e gli oneri finanziari legati al subentro debbano essere condivisi tra tutti i comuni della provincia di Cuneo e non solo da alcuni. Concetto che è ampiamente condiviso da tutti.
NON HO MAI DETTO CHE “l’obbligo dell’unicità di gestione era illegale”!!! Ho ribadito che (a differenza di ciò che aveva detto il Comitato) la scadenza del 30 settembre 2015 non era dettata da nessuna norma, come confermato dalla citata Circolare regionale che al punto n.4 indica che tale data è valida per “gli Enti di governo che non abbiamo già provveduto a redigere il piano d’Ambito”. Detto Piano è già stato realizzato ed approvato per la nostra Provincia nel 2006. In modo scherzoso ho scommesso una pizza al riguardo, ma la scommessa non è stata accettata.
Quello che ho detto è che (possa piacere o meno al Comitato) ad oggi la normativa e la magistratura italiana prevedono tre scelte sulla gestione dell’acqua: procedura di evidenza pubblica a livello europeo, partenariato pubblico-privato, affidamento in House. TUTTE LEGALI E RISPETTOSE DEL REFERENDUM. E’ evidente che, essendo una scelta discrezionale, la stessa può essere sindacabile ed impugnabile se “priva di istruttoria e motivazione”.
Riguardo allo “spirito del referendum” ho ribadito alcuni concetti:
– A FOSSANO L’ACQUA È GIÀ PUBBLICA, perché in Alpiacque il pubblico controlla oltre il 51% della società e può quindi stabilire le tariffe, gli investimenti ed anche cambiare il direttivo se non soddisfatta.
– il quesito del referendum votato dagli Italiani non riguardava il servizio idrico, ma coinvolgeva tutti i servizi pubblici locali come lo smaltimento dei rifiuti e i trasporti pubblici di cui però nessuno parla.
– il referendum è abrogativo e non propositivo.
– il quesito riguardo la remunerazione del capitale investito dal gestore, fa acqua da tutte le parti perché rende di difficile applicabilità gli interessi sugli oneri finanziari delle banche private
Ho invece ribadito il nostro punto di vista che, pur rispettando le legittime posizioni del comitato “Acqua bene comune”, non coincide con alcune istanze dello stesso. Noi non abbiamo nessuna posizione preconcetta, nè difendiamo gli interessi di nessuna azienda sia essa pubblica o privata. Difendiamo gli interessi dei cittadini e per questo chiediamo che, qualsiasi sia la soluzione finale, vengano garantiti:
1) gli investimenti attualmente previsti
2) non aumenti la tariffa idrica per i cittadini
3) che l’operazione finanziaria necessaria sia sostenibile per i Comuni
Queste scelte necessitano di un approccio pragmatico e di grande serietà e non di posizioni ideologiche e preconcette.
Per me l’incontro con i cittadini è stato un confronto utile per dare loro informazioni concrete in modo che abbiano un panorama più ampio e non sentano solo una “campana”.
Davide Sordella