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Legambiente e Pro Natura di Cuneo chiedono controlli sulla terra di scavo del lago di Boves

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci in redazione direttamente da Legambiente Cuneo e Pro Natura Cuneo in cui si chiedono alle autorità competenti, sindaco incluso, maggiori controlli sugli interventi e sulla terra di scavo del lago di Boves.

 

OGGETTO:  Progetto degli interventi per l’uso razionale ed efficiente della risorsa irrigua con adeguamento dell’opera di presa, realizzazione di lago irriguo e rete di distribuzione in pressione (bando per la realizzazione di infrastrutture irrigue strategiche 2007-2009). Proponente: Consorzio d’irrigazione di II° Valle Gesso – Valle Vermenagna – Cuneese – Bovesano, Via Roma 55, Cuneo.
MESSA A DIMORA DELLE TERRE DA SCAVO

 

A lavori iniziati per il progetto di Bacino in oggetto, constatiamo che il problema della messa a dimora delle terre da scavo viene affrontato in modo non consono al rispetto del territorio ed alla normativa vigente.

 

Il progetto preliminare, che ha vinto il Bando Regionale, prevedeva la vendita del materiale scavato.
Il Progetto Definitivo depennava questa opzione, al fine di evitare procedure autorizzative prevedenti una valutazione di impatto ambientale, e non specificava in dettaglio le soluzioni adottate.
Attualmente, in parallelo alle operazioni di scavo, le terre di risulta vengono poste in terreni privati collocati in sponda destra del Torrente Colla, classificati dal PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico), relativamente ai fenomeni di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d’acqua, come Ee, (aree coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità molto elevata) e connotate da tempi di ritorno dell’evento alluvionale compresi tra 20 e 50 anni (documenti del PRG di Boves).
In particolare a valle del ponte della strada tra Boves e Rivoira, in sponda destra del T. Colla, il Comune con una semplice DIA ha autorizzato un privato a deporre 43.000 m3 di tali terre da scavo, con il pretesto di rimodellamento del terreno.
Analogamente, circa 400 m a monte dello stesso ponte, vengono depositati gli stessi materiali a ripienare l’alveo di piena del Torrente.
Non vi è quindi una domanda di autorizzazione complessiva relativa al Progetto del bacino, ma tante domande singole di privati, il che impedisce di avere una visione di insieme della realizzazione, come in effetti dovrebbe essere.
Segnaliamo inoltre che il Torrente Colla, in sponda sinistra ed appena a valle del ponte, è già condizionato dalla presenza di una vecchia discarica, ormai inerbata e coperta da alberi.
Questi nuovi riporti, che rimodellano in modo sostanziale la morfologia naturale delle rive del torrente e delle sue aree di espansione naturale, non possono che provocare una accelerazione ed una possibile deviazione del suo flusso, in caso di eventi eccezionali, con ripercussioni potenzialmente nefaste nell’area industriale e nelle abitazioni collocate a meno di 300 m a valle.

 

Tale situazione di criticità è peraltro ampiamente evidenziata nelle “VERIFICHE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA” redatte ai sensi dell’art.18 comma 2 del PAI dal Prof. Ing. Virgilio ANSELMO e adottate nel PRGC vigente del comune di Boves. In tali elaborati, in relazione al Torrente Colla, testualmente si legge: “le evidenze morfologiche dell’alveo sono state indagate anche alla luce delle interferenze antropiche. In particolare si fa notare che in adiacenza del Torrente Colla sono state dismesse due discariche di inerti che sono state posizionate in antiche zone di pertinenza fluviale. Da quanto sopra esposto emerge che le aree a diversa probabilità di inondazione delimitate con questi criteri, identificano zone in cui è possibile sia un allagamento vero e proprio per esondazione, sia fenomeni di erosione spondale con asportazione di terreno. Quest’ultimo aspetto non è trascurabile, in quanto danni rilevanti, soprattutto ad eventuali edifici presenti in adiacenza al corso d’acqua, possono essere causati proprio dall’arretramento della sponda”.
Si ricorda che il Legislatore, nell’estendere le norme di attuazione del PAI, intende giustamente proteggere le aree di espansione dei corsi d’acqua, indispensabili nel caso di eventi eccezionali.
Il Torrente Colla è noto per la sua predisposizione al dissesto, che è stata purtroppo dimenticata dal disordinato sviluppo edilizio bovesano.
In particolare si segnalano gli eventi disastrosi del 1896, 1900, 1996 per citare i principali, ben catalogati nelle schede dell’ARPA Piemonte.

 

Si invita l’Amministrazione Comunale di Boves e le Autorità preposte al controllo a vigilare affinché le corrette procedure di salvaguardia del territorio vengano rispettate.

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