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Vendemmia 2015 finora perfetta ai Poderi Colla di Alba

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“Finora perfetta nei tempi e nei risultati, ma non avevamo bisogno di questa ultima pioggia”. Se lo dice Tino Colla, fondatore insieme al fratello Beppe della cantina Poderi Colla di Alba – San Rocco Seno d’Elvio, c’è da crederci. Beppe e Tino sono parte della storia di Langa; la Langa l’hanno camminata, respirata, lavorata per lunghissimi anni. E ne riconoscono i tratti, e ne deducono i risultati semplicemente annusando l’aria.

 

Come dice Tino, non ci sono mai due annate simili; e anche questa 2015 è diversa da tutte le altre. Con una memoria storica prodigiosa, che denota un amore profondissimo per il proprio lavoro ed è il frutto di anni e anni passati in vigna, Tino Colla ricorda i dettagli di ogni annata vissuta: il mese, il giorno, l’ora in cui piovve; le conseguenze di quella pioggia sulle uve; la traccia di quella pioggia nei vini.

 

Il suo è un excursus precisissimo sull’andamento climatico 2015, in relazione ad annate che sono solo apparentemente simili. Finora l’andamento è stato perfetto, nonostante l’estate afosa; il caldo torrido infatti, che ha generato innumerevoli commenti negativi sul possibile esito della raccolta, è durato 1 mese e mezzo, e non tutta la stagione estiva. Dice Tino Colla. “Tutti sono rimasti colpiti dal caldo esagerato di questa estate, trascurando però un fattore fondamentale: è stato limitato. Il caldo si è innestato su un clima che aveva seguito fino a quel momento un corso normale, sia invernale che primaverile. E’ stato freddo ed è stato piovoso: nessuna vigna ha sofferto di mancanza d’acqua”. La memoria prodigiosa entra in campo quando scatta il confronto tra annate: “Qualcuno ha paragonato il 2015 al 2003, proprio per il caldo: ma le similitudini si fermano qui. Nel 2003 tutta la stagione da aprile a ottobre è stata molto calda, e le uve avevano patito la mancanza d’acqua. E’ una condizione che non si è affatto verificata quest’anno, e che genererà vini molto diversi”.

 

La seconda, importante variabile che determinerà la qualità delle uve 2015 è la pioggia di questi giorni. “Le previsioni per la settimana scorsa non erano ottimistiche; pareva che dopo i 90 mm di acqua scesi in Langa lo scorso fine settimana il cielo sarebbe tornato a rannuvolarsi. La qualità dei grappoli di barbera, di riesling, di buona parte del nebbiolo e soprattutto di dolcetto – uno dei migliori che io ricordi – è stata strepitosa”. E le similitudini con le annate precedenti sono fonte di informazioni e paragoni: “Nel 2005 le uve erano belle e mature a inizio ottobre, e poi ha piovuto una settimana. Ha piovuto dalla domenica, 2 ottobre, fino al venerdì successivo. Chi ha vendemmiato prima della pioggia, e noi per fortuna abbiamo fatto parte del gruppo, ha salvato il raccolto. Chi non lo ha fatto è stato costretto ad aspettare il martedì successivo per terminare la vendemmia, e spesso l’uva era in parte compromessa. Oggi non siamo giunti a questo punto, ovviamente; il clima alla fine ci ha aiutato”.

 

Proviamo ad azzardare un’ipotesi sul risultato finale di questa vendemmia 2015, cioè i vini. Quali tratti avranno? Tino Colla: “Con buone probabilità l’annata 2015 genererà vini come piacciono a me: ottimi qualitativamente, classici, eleganti, con freschezza e carattere. Pare un’annata molto buona. Diversa, ad esempio, del 2011, annata di vini ottimi, più morbidi e immediati. Ma la storia deve ancora farsi, e un punto interrogativo è doveroso”.

 

Il tratto probabilmente più sostanziale di questa vendemmia, lasciando, come Tino Colla insegna, spazio al dubbio e a una pur minima incertezza, sarà la grande uniformità qualitativa di tutte le uve, un fenomeno non così usuale quando si parla di altissima qualità. Ma aspettiamo ancora questi pochi giorni per vedere cosa capita e poi archivieremo anche questo 2015 come “una vendemmia diversa da tutte le altre”, come sempre succede.

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