La Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba del 2015, malgrado la defezione, per la verità temuta da molti, del Presidente del Consiglio dei ministri, ha “piazzato” un ottimo colpo invitando al taglio del nastro il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz (qui ritratto, nella foto di Bruno Murialdo, a colloquio con la signora Maria Franca Ferrero, presente all’inaugurazione con le nuore e con i vertici della Fondazione da lei presieduta).
Non c’entra, e questo non vuol dire che non lo si possa criticar (specie ricordando certi “exploit” quando era solo un poco noto eurodeputato tedesco), la collocazione politica del numero uno dell’assemblea di Strasburgo e di Bruxelles. Conta, invece, la carica istituzionale, verso cui si deve sempre e comunque il massimo rispetto. Inoltre Schulz, con la sua presenza nella capitale delle Langhe e con le reiterate dichiarazioni d’amore incondizionato per le terre che l’Unesco ha decretato essere patrimonio mondiale dell’umanità, in particolare per Monforte d’Alba, ma non solo, è un “testimonial” gratuito d’eccezionale rilevanza per quelle aree del vecchio continente che possono ancora indirizzare da noi decine di migliaia di turisti.
Quindi nulla da eccepire sulla scelta dell’ospite d’onore dell’ottantacinquesima edizione della “kermesse” autunnale dedicata al tuber magnaum Pico. Ciò detto, a mia volta messo sul chi vive da un attento lettore cuneese, mi permetto di segnalare che vi sarebbe una personalità di fama mondiale, con radici molto nostrane, che forse, in futuro, meriterebbe d’essere presa in considerazione da Alba, ma non solo, perché l’umile suggerimento potrebbe riguardare qualsiasi altro centro della provincia desideroso di onorare un eccezionale conterraneo. Penso a Robert Gallo, scopritore dell’Hiv, il virus dell’Aids, nel 2008 “scippato” del premio “Nobel” per la medicina, il quale nelle scorse settimane ha avviato la sperimentazione umana del vaccino contro la Sindrome da immunodeficienza acquisita a cui sta lavorando da ben quindici anni. Credo sia un nome da mettere in agenda per il semplice fatto che la famiglia del professor Gallo è originaria di Revello, nel cuore della Granda.
Claudio Puppione