Bosia ha commemorato i suoi Caduti sabato pomeriggio con una Santa Messa in loro suffragio, celebrata dal Parroco Don Domenico Giacosa, nella chiesa Parrocchiale dedicata a San Nazzario Martire.
La cantoria della Parrocchia, come sempre ha dato il suo contributo.
Presente l’Amministrazione Comunale con il Sindaco Ettore Secco, il Vice Sindaco Pietro Rolando, i Consiglieri Comunali Cristina Moraglio, Luca Scavino, Maria Laura Manzi, Tommaso Lo Russo, Andrea Laratore, il Tecnico Comunale Arch. Massimo Pozzaglio, l’impiegata Elisabetta Giordano.
Erano rappresentati il Corpo degli Alpini, dei Bersaglieri e dei Paracadutisti.
Il Parroco ha officiato l’orazione al Monumento ai Caduti alla presenza del Gonfalone Comunale portato dal Consigliere Comunale Luca Scavino, della Bandiera dei Combattenti e Reduci portata dall’Alpino Anselmo Serafino, dal Medagliere Provinciale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri portato dal Bersagliere Remo Curletti.
Si è proceduto all’Alza Bandiera da parte dell’ex Vice Sindaco Valeriano Porello ed alla deposizione della Corona d’Alloro, il Consigliere Comunale Andrea Laratore ha dato lettura del nome dei Caduti e la popolazione ad ogni nome ha risposto “PRESENTE”.
Il Consigliere Comunale Cristina Moraglio ha dato lettura della Preghiera dei Caduti.
Al termine il Sindaco ha ringraziato tutti i presenti e quanti hanno collaborato per la riuscita della cerimonia, ricordando quanto fosse doveroso da parte nostra ricordare coloro che sono Caduti nel compiere il loro dovere permettendo così a noi di vivere questo periodo di Pace in uno Stato Libero.
Si è ricordato anche che non bisogna mai abbassare la guardia perchè la pace è sempre a rischio e che la guerra non è soltanto quella che si combatte al fronte, ma è anche quella quotidiana presente nella vita di tutti i giorni nei rapporti tra le persone, nel mondo del lavoro, dello sport, della scuola, cercando di seguire i consigli delle persone che ci sono da esempio, evitando quelli delle persone dalle quali non c’è nulla da imparare.
Ci si è poi recati nell’area adiacente lo Sferisterio Comunale intitolata ai fratelli Caduti, Onorio e Valerio Rettegno per rendere loro gli Onori con una Corona d’Alloro deposta dal loro fratello Ugo Rettegno, Alpino e dal nipote Dante Moraglio Paracadutista.
Il Sindaco nel suo intervento conclusivo, insieme ai fratelli Rettegno, ha voluto ricordare anche tutti i giovani Caduti per la Libertà e che, grazie a loro, nello Sferisterio adiacente era possibile praticare liberamente il gioco della Pallapugno, gioco che loro hanno dovuto interrompere bruscamente nel peggiore dei modi.