Sabato 8 novembre la FISPS (Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci) del Piemonte ha incontrato la FISIP (Federazione Italiana Sport Paralimpici) a Borgo San Dalmazzo.
L’obiettivo era di individuare le procedure più adatte per portare soccorso a sciatori diversamente abili che andassero incontro ad infortuni sulle piste da sci.
All’incontro, presieduto dal Dr. Corrado Biolè Presidente Regionale FISPS, hanno partecipato i medici Federali della FISIP–Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici Dr. Roberto Carlin, Dr. Alessandro Stucchi, la Dr.ssa Silvia Distefano – anestesista rianimatore, a sua volta atleta di sci alpino – e gli atleti Matteo Conterno e Davide Ansaldi, il soccorritore e volontario di Sportabili Alba Duilio Friz e gli Istruttori di FISPS-Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci Giancarlo Bressano, Gigi Bertaina, Eraldo Regis, Giandomenico Angeli, Piero Fortis e Sardelli Luca.
Il medico federale FISIP Roberto Carlin ha commentato: “Ci siamo incontrati per inquadrare in maniera organica un’attività di primo soccorso nei confronti di persone disabili. In questi anni sono aumentate sulle piste persone con disabilità. Abbiamo redatto un primo protocollo per cercare di uniformare l’intervento sanitario: cosa fare appena avvenuto l’infortunio, come consultare i dati necessari ad un intervento di primo soccorso, il trasporto a valle. Molto interessante è stata la proposta dell’uso di un microchip per poter consultare la cartella clinica di chi è da soccorrere. Si passerà ora ad una seconda fase di consultazione. Importante sarà anche provare a sperimentare sulla neve, con alcune simulazioni con attrezzature nuove. Ad esempio con l’utilizzo del sitting (sci da seduto quando vi sono disabilità degli arti inferiori), pensare a come scendere a valle dopo un infortunio, se utilizzando il sitting oppure no. Sarà poi importante l’utilizzo di questi materiale per organizzare dei corsi di primo soccorso per istruttori FISPS.”
Nel corso della riunione sono state messe a verbale alcune regole per un corretto soccorso all’infortunato diversamente abile. Si è valutata l’eventuale efficacia di un dispositivo elettronico in grado, tramite un chip, di archiviare la cartella clinica del suo possessore e di permetterne la lettura da parte dei soccorritori tramite un’applicazione per telefoni di ultima generazione. Tale congegno sembrerebbe essere di notevole utilità soprattutto per quelle persone che hanno un curriculum sanitario “impegnativo”. Seguiranno a breve altre riunioni per definire le slide e le dispense che serviranno da supporto al corso di formazione per istruttori FISPS che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale.
Matteo Conterno delegato regionale per la Fisip per il Piemonte atleta dello snowboard categoria ciechi-ipovedenti ha aggiunto: “Nel dicembre 2014 ci eravamo incontrati in occasione del convegno annuale dei soccorritori piste a Limone Piemonte ed abbiamo proposto una collaborazione ed abbiamo subito trovato tra le due realtà una larga intesa. In pieno inverno era difficile riuscire a sviluppare queste tematiche ma l’incontro di sabato è stato molto importante per mettere le basi su questo primo soccorso.”
Spiega Tiziana Masi Presidente della FISIP “Siamo la sorella minore della Fisi nata 4 anni fa per volere del Comitato Italiano Paralimpico, in quel periodo quasi tutte le federazioni stavano aprendo il settore Paralimpico ma all’epoca non ci è sembrato opportuno entrare nella Fisi in quel periodo i tempi non erano maturi. Purtroppo a Sochi non abbiamo vinto nessuna medaglia. Noi ci occupiamo di sci alpino, sci nordico che comprende anche il biathlon e lo snowboard. Purtroppo non ero presente a Borgo San Dalmazzo ma è stato un momento importante per mettere le basi per una collaborazione continuativa. Nella vita di tutti i giorni spesso è la persona normodotata che si intimidisce di fronte alla persona con disabilità, mi occupo di sport per disabili da più di 20 anni e devo dire che non conosco nessuna persone disabile, quelle che conosco tutto si può dire fuorchè che sono disabili. Di conseguenza anche per il soccorso sulle piste non abbiamo bisogno di grandi differenze, è il buon senso e l’ideale sarebbe avere maggiore familiarità con le persone con disabilità questo vale non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni. ”
Dr Silvia Distefano “Sono un medico anestesista e da sempre sono stata impegnata nell’ambito del soccorso e da molto che insisto sulla tematica legata al soccorso verso il disabile motorio. L’introduzione di questo microchip potrà sicuramente essere di grande aiuto ed è giusto iniziare dalla persona disabile che può avere delle patologie che possono confondere il soccorritore ma un domani dovrà poi essere patrimonio di un qualsiasi sciatore, infatti a volte ci sono in pista persone che assumono dei farmaci ed è importante che il soccorritore ne sia a conoscenza in qualche modo. In generale l’indirizzo che ci siamo posti di seguire era appunto legato al soccorso della persona disabile, abbiamo dato delle indicazioni dal punto di vista medico, sanitario e tecnico da seguire. Su come soccorrere un disabile, ci sono degli interventi che possiamo fare su tutti mentre ci sono degli accorgimenti particolari da utilizzare nel soccorso della persona disabile. ”