Parterre d’eccezione e testimonianze emozionanti alla presentazione ufficiale di “Ceva-America: una scuola per la vita – Un anno di studio negli Usa, storie di studenti dell’istituto Baruffi di Ceva”.
Il libro, scritto dal giornalista Raffaele Sasso, raccoglie le esperienze di 10 giovani che hanno vissuto un anno di studio in America grazie alla borsa di studio Intercultura finanziata dal Banco Azzoaglio di Ceva. Il volume è stato presentato, di fronte alle massime autorità provinciali, nell’ambito di un nuovo “Appuntamento Azzoaglio” al teatro Marenco di Ceva, con un pubblico delle grandi occasioni. Sul palco, oltre all’autore, ai vertici della Banca, di Intercultura e dell’ istituto Baruffi, tutti i ragazzi che hanno partecipato al progetto.
Dieci esperienze di vita raccolte in “Ceva-America: una scuola per la vita – Un anno di studio negli Usa, storie di studenti dell’istituto Baruffi di Ceva” (edito da Araba Fenice) e presentate dall’autore, Raffaele Sasso, da chi ha permesso ai ragazzi di vivere un anno di studio in America, cioè il Banco Azzoaglio che ha finanziato le borse di studio, da Intercultura e dai protagonisti: gli studenti. Sul palco: Alice Donghi, Marco Bozzolo, Martino Picco, Marta Gaudino, Chiara Franco, Francesca Longo, Samuele Di Murro, Giulia Obbia, Simona Amerio e Sara Tamburello (collegata via skype perché ancora negli Usa). In sala, tra le massime autorità provinciali e locali, le loro famiglie, i loro amici e gli studenti del “Baruffi” di Ceva possibili candidati a frequentare il quarto anno delle Superiori in America.
Il libro, che l’autore ha dedicato alla mamma e al nipote, racconta emozioni, difficoltà, ma, soprattutto, un’incredibile crescita umana dei protagonisti che, in America, hanno anche riscoperto l’orgoglio di essere italiani.
“Questa iniziativa- ha spiegato Francesco Azzoaglio – è incentrata sul coraggio della sfida di lasciare le certezze famigliari per affrontare tante novità dall’altra parte dell’oceano”.
“Grazie al contributo di benefattori, come il Banco Azzoaglio- ha sottolineato Gustavo Bracco del Direttivo di Intercultura -, tra i 1.800 giovani all’estero, 70 sono riusciti a partire attraverso borse di studio”. “Vorrei che questa esperienza – ha aggiunto Antonella Germini, dirigente scolastica del “Baruffi” e mamma di una studentessa che ha avuto l’opportunità di studiare un anno all’estero con “Intercultura”-, che oggi raccontiamo al Marenco di Ceva, non rimanesse confinata in questo teatro-bomboniera, ma coinvolgesse più territori possibili”.
Emozioni forti e ricordi indelebili nei racconti dei protagonisti sul palco di Ceva: le esperienze fatte al di fuori della scuola, le amicizie, i legami con le famiglie americane, ma anche la solitudine e le difficoltà iniziale di chi viene proiettato da un paesino di provincia a una realtà completamente diversa. Tutti concordi nell’affermare che l’esperienza ha cambiato la loro vita e, una volta tornati a casa, ha arricchito anche la comunità cebana.
Il Banco Azzoaglio di Ceva ha già confermato il suo sostegno all’iniziativa e, nei prossimi giorni, verrà individuato l’undicesimo candidato che vivrà un anno scolastico in America.
“Sono certa – ha concluso Erica Azzoaglio – che molti altri ragazzi di Ceva, con “Intercultura”, voleranno in America grazie alla nostra borsa di studio. Questo perché tutti i ragazzi selezionati ci hanno dimostrato, sperimentando le loro diverse personalità e mettendo in gioco la loro capacità di adattamento, di aver imparato a essere ‘cittadini del mondo’, condizione indispensabile nel futuro più prossimo”.