Scorrono le immagini del testimonial della giornata, l’olimpionico Maurizio Damilano, introdotto in modo simpatico da Salvatore Endrio Oleandri, direttore della struttura di Endocrinologia e Diabetologia dell’Asl CN1, insieme ai suoi collaboratori, con la proiezione del video delle Olimpiadi del 1980 che incoronarono il marciatore di Scarnafigi.
Una vittoria inattesa, per nulla scontata, conquistata con il sacrificio. Come la battaglia quotidiana dei diabetici, che possono vincere la sfida con la costanza dell’impegno.
Continuità. Lo hanno ripetuto tutti oggi a Mondovì, presso l’ospedale, dove le diabetologie dell’Asl CN1, CN2 e Aso Santa Croce e Carle hanno presentato le loro iniziative e illustrato il progetto di cammino in occasione della Giornata Mondiale del Diabete. Continuità per un’attività che è utile nella prevenzione primaria e secondaria, affiancando le terapie farmacologiche nella cura di una patologia diffusa e, se non curata, dannosa per le gravi complicanze che induce.
A sottolineare l’importanza dell’evento e l’impegno delle aziende sanitarie della Granda ci sono i direttori generali di Asl CN1 Francesco Magni, dell’Aso Santa Croce e Carle Corrado Bedogni e il direttore del Distretto della CN2 Luca Monchiero.
Magni: “Partecipo, da quando sono a Cuneo, soprattutto ad iniziative dove non ci sono nastri da tagliare, ma ragionamenti da fare. Credo sia positivo che le tre aziende lavorino assieme su temi di prevenzione, anche per pensare nuove attività da svolgere in collaborazione.” In sintonia Bedogni, che ricorda la sua esperienza di igienista: “Me ne sono occupato a tempo pieno nella prima parte della mia carriera professionale, perciò la prevenzione è un concetto che mi appartiene. L’aumento del Fondo sanitario nazionale di un miliardo a fronte di maggiori costi previsti per circa 1,5 riduce, di fatto, la disponibilità di risorse a disposizione. Perciò la prevenzione, importante per se stessa, assume un significato notevole e deve essere promossa soprattutto dai clinici, per contenere i costi derivanti dalle complicanze della malattia cronica.”
Per il comune di Mondovì, interviene Ignazio Aimo, presidente del Consiglio comunale ma anche insigne chirurgo e primario emerito del Regina Montis Regalis: “Bisogna prendere coscienza della malattia e dei suoi effetti sulla salute e fare attività di prevenzione per un miglioramento delle condizioni generali di salute”.
Tutti convengono sulla necessità di andare oltre una risposta di tipo sanitario e farmacologico. Gianluca Aimaretti è docente di Endocrinologia all’Università del Piemonte Orientale ed è membro del consiglio di amministratore dell’IRES, che ha assunto le competenze dell’ARESS.“Le stime di incidenza e prevalenza soprattutto del diabete di tipo 2 sono alte – dice -. Dobbiamo sostenere iniziative che puntino al miglioramento dello stile di vita.”
Anche l’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle, attraverso la struttura di Endocrinologia diretta da Giorgio Borretta (che ricovera circa 350 pazienti all’anno a seguito delle complicanze della malattia acuta) da una decina di anni promuove con i pazienti, ma anche con i giovani perché si sensibilizzino al problema, attività di cammino in città e nelle vallate cuneesi. Borretta: “Dobbiamo intervenire in maniera precisa, organizzata, consapevole sulla prevenzione, perciò ci uniamo volentieri a questa iniziativa.”
Per Damilano occorre sostenere l’dea che la città diventi una grande palestra di salute, passando dalla medicina intervento a una medicina di prevenzione. In questo senso è stato importante il contributo della Scuola del Cammino a cominciare dal 2005 con il progetto Dawn Italia, poi con la formazione dal 2007 di personale sanitario, l’ottenimento del premio August e Marie Krogh dalla commissione Salute del Senato.“Dal 2009 con la Scuola del Cammino ha avviato una concreta collaborazione con l’Asl CN1, diventando leader a livello nazionale nello sperimentare l’affiancamento di attività fisica continuativa alle cure tradizionali, con vantaggi anche di tipo psico-fisico per il paziente”.
E i risultati sono tangibili. Lo conferma Bartolomeo Allasia, medico di famiglia di Savigliano: “Abbiamo constatato che l’emoglobina glicata media nei pazienti diabetici che praticano questa attività, si è abbassata. E abbiamo predisposto una ricetta verde, una prescrizione vera e propria, non solo più un consiglio, sull’adozione di certi stili di vita”.
E già si guarda al prossimo futuro, con una applicazione messa a punto per gli smartphone, con strumenti per la somministrazione e la sua efficacia dell’esercizio fisico sul paziente.
Domani, domenica 15 novembre, iniziative di informazione e misurazione di glicemia e pressione in tutte le città principali della provincia.