Cimice asiatica in Piemonte: se ne parla il 27 novembre a Manta

0
708

Halyomorpha halys è la cimice aliena originaria dell’Asia orientale, che sta diventando l’ennesima emergenza fitosanitaria per l’agricoltura italiana. Purtroppo il Piemonte, insieme all’Emilia-Romagna è tra le prime regioni a farne le spese.

Individuata nell’agosto 2013 in un pescheto intorno a Cuneo, in questi ultimi due anni la popolazione non ha fatto che aumentare, estendendosi sul territorio e ampliando i danni alle colture. Oltre alla frutta fresca e secca, ho colpito gli ortaggi e i seminativi, dal mais alla soia.
La ricerca si è subito messa al lavoro. Agrion, la nuova fondazione che ha incorporato il Creso, ha coinvolto nelle indagini e nelle prove in campo il Servizio fitosanitario della Regione Piemonte, l’Università di Torino e i tecnici di base. Ottima la collaborazione con ricercatori e tecnici dell’Emilia-Romagna e la cooperazione scientifica internazionale, che ha consentito di utilizzare l’esperienza di chi ha affrontato l’emergenza prima di noi.
Ne è venuta fuori una ricerca di buon livello, i cui risultati saranno presentati il 27 novembre all’Agrion di Manta. Si farà il punto sul monitoraggio della diffusione dell’insetto, la ricerca svolta in Piemonte e in Emilia-Romagna, le esperienze internazionali, le prime indicazioni per la difesa.

 

Il programma del convegno
Giovanni Bosio, del Settore Fitosanitario regionale, illustrerà la diffusione dell’insetto sul territorio e sulle diverse colture. Alan Pizzinat, ricercatore dell’Agrion, presenterà i risultati del monitoraggio sui fruttiferi e le prove preliminari di difesa. Le specie da frutto sono state le prime ad essere colpite. Gravi i danni della prima generazione su nettarine e susine, mentre la successiva si è spostata su mele, pere e kiwi. Luciana Tavella e Marco Pansa del DISAFA, Università di Torino, presenteranno gli studi sulla biologia e l’etologia della cimice asiatica, ma soprattutto faranno il punto sulla ricerca di antagonisti naturali, sia quelli autoctoni già individuati sul territorio, ma anche quelli più specifici che si stanno cercando nelle aree di origine della specie. Stefano Caruso, del Consorzio fitosanitario di Modena, riferirà della situazione in Emilia Romagna e delle esperienze di lotta ivi condotte. La diffusione su ortaggi, nocciolo e altre colture vegetali sarà presentata da Cristiano Carli e Mauro Forneris, coordinatore dei consulenti tecnici dell’Agenzia 4A. Graziano Vittone, che in Agrion guida il dipartimento di difesa e tecnica colturale per la frutticoltura, chiuderà gli interventi proponendo le linee operative di difesa per il 2016. Tutte le indicazioni sono nel solco della difesa sostenibile. Di particolare interesse appaiono le reti anti-insetto. Nel Progetto AGER è stato messo a punto il metodo Alt’Carpo, con la chiusura meccanizzata delle reti di capezzagna. Oltre che per la carpocapsa, potrebbe costituire una efficace barriera per una protezione sostenibile anche contro le cimici.