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Donne in nero contro la guerra manifestano ad Alba: “La violenza può essere fermata!”

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Riceviamo e pubblichiamo direttamente dal gruppo di Alba delle “donne in nero contro la guerra” che, con questa lettera aperta, commentano i recenti drammatici fatti di questi giorni, dagli attentati di Parigi in poi, dando appuntamento alla manifestazione in programma il 28 novembre.

 

Come gruppo di “donne in nero contro la guerra” vorremmo provare a comunicare i pensieri e i sentimenti che circolano fra noi e dentro di noi in questo tempo di ricorrenti attacchi terroristici contro la gente.
Prima di tutto il dolore per le vittime e l’orrore per la crudeltà degli attentatori. Ma anche una profonda preoccupazione per le reazioni che sentiamo crescere attorno a noi: odio, desiderio di vendetta, chiusura, paura dell’altro, dello straniero, del musulmano … voglia di fare guerra.

 

Di fronte a tutto questo ci sentiamo desolate. Ci chiediamo che cosa abbiano prodotto tutti i nostri sforzi di questi decenni per creare legami internazionali e interreligiosi, per smascherare le bugie che sostengono le guerre, per denunciare i traffici d’armi, per proporre, chiedere, sostenere strumenti e metodi nonviolenti per la gestione dei conflitti …

 

Tuttavia non intendiamo arrenderci e diciamo ancora una volta, a maggior ragione di fronte al disastro che avvolge il mondo:
– Non vogliamo nuove avventure militari: quelle che sono state fatte in questi anni (dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Somalia alla Libia … etc) non hanno risolto i conflitti e ne hanno creato di più vasti.
– Basta produrre e vendere armi: vengono “dalla nostra parte” le armi con cui l’ISIS uccide.
– Basta fare affari con governi che negano i diritti umani, come l’Arabia Saudita, principale incubatrice e armatrice di fondamentalisti fanatici.
– Rinunciamo ai grandi costosissimi armamenti come portaerei e bombardieri; liberiamoci delle bombe nucleari; orientiamo le spese per la difesa alla protezione dell’ambiente e della convivenza civile.
– Usciamo dalle alleanze militari come la NATO o il patto di cooperazione militare con Israele, che ci rende complici dell’occupazione dei territori palestinesi.

 

Continuiamo ad essere convinte che la spirale di violenza e follia può essere fermata solo con:
– il diritto internazionale (un rafforzamento e una riforma dell’ONU sono urgenti)
– il dialogo con tutti e a tutti i livelli, anche con chi “ci odia” (forse riusciremo a capire perché)
– la cooperazione e la giustizia sociale, la difesa della dignità del lavoro, il rispetto dell’ambiente
– la valorizzazione del pensiero e del lavoro delle donne
– la costruzione di una difesa comune europea (almeno europea!), cominciando dalla difesa civile nonviolenta, con l’istituzione di Corpi Civili di Pace.

 

Abbiamo sottoscritto l’appello della Rete della pace che si trova all’indirizzo
http://www.retedellapace.it/2015/11/appello-per-una-mobilitazione-nazionale-ed-un-piano-dazione-delle-organizzazioni-sociali-contro-il-terrorismo-e-la-guerra-il-razzismo-e-predicatori-dodio-per-la-pace-e-lumanita/

Invitiamo tutti/e a leggerlo e aderire, come singoli/e o come associazioni.

Saremmo contente di aprire un confronto su quanto abbiamo qui esposto con altri gruppi della nostra città, politici o di volontariato sociale; pensiamo che la cura della pace debba diventare impegno di tutti/e.

 

Con questi pensieri nel cuore e sui nostri cartelli, manifesteremo sabato 28 novembre in via Maestra, dalle 17 alle 18 in nero e in silenzio, come segno di lutto per tutti i morti: di Parigi, di Beirut, dell’aereo russo colpito, di Tunisi e di tutti i luoghi di guerra. Saranno benvenuti/e tutti/e coloro che vorranno unirsi al nostro SILENZIO

 

Donne in nero contro la guerra – gruppo di Alba

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