Dal 30 novembre all’11 dicembre è in programma, a Parigi, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, alla quale partecipano 147 Capi di Stato e di Governo del mondo e i loro delegati.
Per sensibilizzarli sul tema, e affinché prendano decisioni concrete per contenere a meno di 2 gradi il riscaldamento globale entro il 2050, domenica 29 novembre sono state organizzate manifestazioni in 3000 città di tutti i Continenti. Nella consapevolezza che una percentuale elevata delle azioni di adattamento climatico si attua a livello sub-nazionale, la Regione Piemonte ha aderito al Protocollo “Under 2 Mou” per la riduzione delle emissioni di gas serra, la cui carta di impegni è stata firmata questa mattina, giovedì 26 novembre, dagli assessori Alberto Valmaggia (Ambiente), Giuseppina De Santis (Attività Produttive), Francesco Balocco (Trasporti) e Giorgio Ferrero (Agricoltura).
“Come Istituzione – sottolinea Valmaggia – era importante aderire. Il cambiamento climatico porta con sé rischi globali per l’ambiente e l’economia perché colpisce la salute delle persone, aumenta i fenomeni meteorologici estremi, minaccia le risorse naturali e determina anche la forte migrazione delle popolazioni. In quest’ottica stiamo lavorando alla costruzione di un nuovo Piano regionale della qualità dell’aria, in quanto l’inquinamento atmosferico è una delle maggiori cause dell’aumento della temperatura. Per la sua elaborazione abbiamo chiesto l’aiuto dei cittadini che, fino al 31 agosto, potevano rispondere al questionario on line per dare suggerimenti e fare proposte”.
Come pensate di operare? “Incentivando le politiche di mobilità alternativa all’uso dell’auto privata, favorendo l’introduzione del teleriscaldamento, delle caldaie di nuova generazione, delle termovalvole che sforano i valori individuati dalla Legge e facilitando la diffusione delle energie alternative. Senza abbassare la guardia. Ma anche promuovendo una maggiore sensibilizzazione dei cittadini su questi problemi, in quanto è solo grazie ad un aumento della coscienza collettiva che si possono ottenere dei concreti risultati positivi”.
L’ambizioso Protocollo nasce dalla collaborazione iniziale tra la California e il Baden-Württemberg, oggi condiviso da una sessantina di Regioni appartenenti a 19 Stati. “Siamo convinti – conclude Valmaggia – che la sottoscrizione del Protocollo possa fornirci un valore aggiunto in termini di condivisione di esperienze, conoscenze, strumenti, metodi, tecnologie, buone pratiche utili per sviluppare un’efficiente strategia sui temi della mitigazione e dell’impatto degli effetti dovuti al cambiamento climatico”.